Continuo ad esplorare nella mia mente 
affinché possa descrivere
l'avversa disposizione
delle mie incompiute parole.
Mi domando come si possa
donare la propria voce
al silente sorgere quotidiano
del distante consueto vivere.
Il cielo porge una mano
ed una suggestiva presenza
semplifica le mie gesta.
Somigliano a catene montuose innevate
e sprigionano pazienza e saggezza
sfruttando un'incorruttibile visione
poiché sono le nuvole
a mostrarci la giusta direzione.
Immense distese di bianco
che filano lentamente
senza lasciare traccia di sé.
affinché possa descrivere
l'avversa disposizione
delle mie incompiute parole.
Mi domando come si possa
donare la propria voce
al silente sorgere quotidiano
del distante consueto vivere.
Il cielo porge una mano
ed una suggestiva presenza
semplifica le mie gesta.
Somigliano a catene montuose innevate
e sprigionano pazienza e saggezza
sfruttando un'incorruttibile visione
poiché sono le nuvole
a mostrarci la giusta direzione.
Immense distese di bianco
che filano lentamente
senza lasciare traccia di sé.
Il giorno eclissa il nostro essere     
e durante l'oscurità 
la propria ombra acquista chiarore. 
Le nubi ci insegnano 
che nel buio più profondo,
pur non restando ferme, 
sommosse senza pausa 
dall'agitazione del vento, 
per poter ritrovare il loro posto 
ascoltano attentamente il battito 
del proprio cuore 
che s'arresta,
dove l'ultima palpitazione 
ha frenato con amore 
il tempo
ed ogni altro avvenimento. 
Un lieve lasciarsi guidare 
da parole silenziosamente pronunciate 
dal cuore proprio.
Poesia scritta il 29/01/2020 - 12:56Letta n.957 volte.
                        			
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