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Il cielo porge una mano

Continuo ad esplorare nella mia mente
affinché possa descrivere
l'avversa disposizione
delle mie incompiute parole.
Mi domando come si possa
donare la propria voce
al silente sorgere quotidiano
del distante consueto vivere.
Il cielo porge una mano
ed una suggestiva presenza
semplifica le mie gesta.
Somigliano a catene montuose innevate
e sprigionano pazienza e saggezza
sfruttando un'incorruttibile visione
poiché sono le nuvole
a mostrarci la giusta direzione.
Immense distese di bianco
che filano lentamente
senza lasciare traccia di sé.


Il giorno eclissa il nostro essere
e durante l'oscurità
la propria ombra acquista chiarore.
Le nubi ci insegnano
che nel buio più profondo,
pur non restando ferme,
sommosse senza pausa
dall'agitazione del vento,
per poter ritrovare il loro posto
ascoltano attentamente il battito
del proprio cuore
che s'arresta,
dove l'ultima palpitazione
ha frenato con amore
il tempo
ed ogni altro avvenimento.
Un lieve lasciarsi guidare
da parole silenziosamente pronunciate
dal cuore proprio.




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Poesia scritta il 29/01/2020 - 12:56
Da Domenico Urgo
Letta n.681 volte.
Voto:
su 1 votanti


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