...Eppure componiamo silenzi
fatti di attese, noi,
e si perpetua nelle inclinazioni
del mio pensare e del tuo non dire
l'espressione mal coniata
del nostro osteggiato amore.
Io nel frattempo la notte
mi vesto d'inchiostro
mi perdo nella penna
mi serro nel pensiero.
Se tu ti facessi candore di stelle
rintraccerei lo scoccare
delle nostre coincidenze digiune
a capo alzato
dritto a quel nugolo d'argento
e allora, solo allora, tu
sapresti raccogliermi
con mille occhi scroscianti
sotto la pangea del manto
tuo che reca incise nella luce
le singole ragioni che ci piegano
a quel silenzio
che è la nostra sola lingua
fatti di attese, noi,
e si perpetua nelle inclinazioni
del mio pensare e del tuo non dire
l'espressione mal coniata
del nostro osteggiato amore.
Io nel frattempo la notte
mi vesto d'inchiostro
mi perdo nella penna
mi serro nel pensiero.
Se tu ti facessi candore di stelle
rintraccerei lo scoccare
delle nostre coincidenze digiune
a capo alzato
dritto a quel nugolo d'argento
e allora, solo allora, tu
sapresti raccogliermi
con mille occhi scroscianti
sotto la pangea del manto
tuo che reca incise nella luce
le singole ragioni che ci piegano
a quel silenzio
che è la nostra sola lingua
Poesia scritta il 05/04/2020 - 11:51
Da Matih Bobek
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Commenti
Elegantemente metaforica...
Un notturno che intensamente coinvolge !
Un notturno che intensamente coinvolge !
Alessia Torres 06/04/2020 - 22:58
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Bellissima.
Mimmi Due 06/04/2020 - 19:51
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