E mi scopro a sorridere
ad una abitudine,
che non mi appartiene,
su una spiaggia
delusa dal mare,
di un riflesso di te
che non so abbandonare.
E so leggerti come una favola,
che comincia dalla fine,
dove il coraggio,
è un sogno nebbioso,
che al mattino, allo specchio,
non sai ricordare.
E sai camminare tra i miei peccati,
che non conoscono perdono,
senza negarti ad essi,
perchè so ascoltarti
come una canzone
che brucia un brivido,
sulla corda dell'ultima nota.
E so assaporare il dolore
del tempo,
che graffia il grembo
dell'estate,
e la luce di quei giorni di noi.
E so scolpirti nella mia memoria,
come una poesia,
che brucia incenso alla speranza,
di un ultimo languido verso.
ad una abitudine,
che non mi appartiene,
su una spiaggia
delusa dal mare,
di un riflesso di te
che non so abbandonare.
E so leggerti come una favola,
che comincia dalla fine,
dove il coraggio,
è un sogno nebbioso,
che al mattino, allo specchio,
non sai ricordare.
E sai camminare tra i miei peccati,
che non conoscono perdono,
senza negarti ad essi,
perchè so ascoltarti
come una canzone
che brucia un brivido,
sulla corda dell'ultima nota.
E so assaporare il dolore
del tempo,
che graffia il grembo
dell'estate,
e la luce di quei giorni di noi.
E so scolpirti nella mia memoria,
come una poesia,
che brucia incenso alla speranza,
di un ultimo languido verso.
Carmine Perlingieri 2020
Poesia scritta il 10/05/2020 - 12:04
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Commenti
Forte e intensa in ogni suo verso fino a ritrovare quel che si è perso.
Maria Luisa Bandiera 10/05/2020 - 18:40
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Forte e intensa in ogni suo verso fino a ritrovare quel che si è perso.
Maria Luisa Bandiera 10/05/2020 - 18:40
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