Miserere
Suoni di parole non scritte,
lasciate a percorrere campi
di soffice erba, incolti,
dove regna il caos.
Ordinato, estremo, casuale 
all'occhio umano
che non conosce l'armonia 
del caos naturale.
Fili d'erba, dalla terra,
sempre verdi, mai spenti.
Spiacenti di proferire parole
per descrivere cos'è l'unione, 
nella casualità dell'espressione.
Mite, sopita, mai stanca 
si vergogna di esser nata
in un tempo di chimere,
si lascia dietro l'illusione
d'essere poeta 
per qualche ragione.
Ordine, caos primordiale, 
dal divino si lascia trasportare.
Ma sarà vero,
che tutto questo dire 
poi senza congiunzione,
si profila nell'era 
della "blaterizzazione"?
Dove è migliore colui 
che con un ego gigante
crede di lasciare il suo poema
e far finta che sappia tanto
nella lunga scia di un pavone
che dimena la sua ruota,
alla sera, come se fosse il sole,
che dipinto su nel cielo 
fosse vero, il suo mistero!
Margherita P.@
Poesia scritta il 29/05/2020 - 15:38Voto:  |  su 9 votanti  | 
	

Margherita Pisano  
 31/05/2020 - 09:49 
Maria Luisa Bandiera  
 31/05/2020 - 09:29 
mare blu  
 31/05/2020 - 06:16 Scritta molto bene!
Ciao Margherita
Grazia Giuliani  
 30/05/2020 - 23:16 Buon sabato sera a tutti

Margherita Pisano  
 30/05/2020 - 20:27 Bellissima poesia!
Valeria Germani  
 30/05/2020 - 18:02 
  
  
Francesco Scolaro  
 30/05/2020 - 15:34 
barbara tascone  
 30/05/2020 - 13:24 
Marianna S  
 30/05/2020 - 10:04 
  
Salvatore Rastelli  
 30/05/2020 - 08:40 è una sensazione incredibile, come incredibile è il resto di questa poesia. Complimenti

Mirko D. Mastro(Poeta)  
 29/05/2020 - 21:14 
 *****
Angela Randisi  
 29/05/2020 - 20:58 L'ho poi eliminata...
Parole vuote, parole inopportune, parole che vendono menzogne come fossero gemme, mostrate e servite su velluti e argenteria....
Sei stata bravissima
Molto ben strutturata
laisa azzurra  
 29/05/2020 - 20:57 
                        



