Ho commesso un tragico errore,
ho voluto cancellare il mio passato.
Mesti ricordi che si destavano da un torpore inquieto,
li saggiavo con gioia inconsueta
in un presente che sembrava non esistere.
Attraverso la riesumazione di vecchi ricordi
volevo cancellare il rimanente corso della mia vita,
ma le sofferenze che essi creavano in me,
in un continuo ed incessante confronto tra storia e preistoria,
portavano la mia vita a trovare tragedia
in ciò che mi aspettava domani.
E il domani evolveva con la stessa rapidità
con cui esso andava ad associarsi ai ricordi
per diventare passato.
Camminavo senza spostarmi,
una vita immobile,
carcerata nella mia mente,
godeva di luce propria.
Ho cancellato il passato
per evitare altre sofferenze,
ho commesso un tragico errore.
Nel mio continuo rifiuto
di associare la vita al mio corpo
ho reso esule il mio pensiero,
ho distrutto le sbarre che lo tenevano prigioniero
immerso in un sonno profondo.
Ora vivo di solo presente,
ma come posso vivere in un antro di tempo che per me non esiste?
Risvegliero' il mio pensiero
e lo associero' al mio corpo,
riportero' i miei ricordi alla luce,
non vivranno più per sé stessi ma per altri
non cammineranno più se io non camminero'
non vivranno più se io non vivrò.
ho voluto cancellare il mio passato.
Mesti ricordi che si destavano da un torpore inquieto,
li saggiavo con gioia inconsueta
in un presente che sembrava non esistere.
Attraverso la riesumazione di vecchi ricordi
volevo cancellare il rimanente corso della mia vita,
ma le sofferenze che essi creavano in me,
in un continuo ed incessante confronto tra storia e preistoria,
portavano la mia vita a trovare tragedia
in ciò che mi aspettava domani.
E il domani evolveva con la stessa rapidità
con cui esso andava ad associarsi ai ricordi
per diventare passato.
Camminavo senza spostarmi,
una vita immobile,
carcerata nella mia mente,
godeva di luce propria.
Ho cancellato il passato
per evitare altre sofferenze,
ho commesso un tragico errore.
Nel mio continuo rifiuto
di associare la vita al mio corpo
ho reso esule il mio pensiero,
ho distrutto le sbarre che lo tenevano prigioniero
immerso in un sonno profondo.
Ora vivo di solo presente,
ma come posso vivere in un antro di tempo che per me non esiste?
Risvegliero' il mio pensiero
e lo associero' al mio corpo,
riportero' i miei ricordi alla luce,
non vivranno più per sé stessi ma per altri
non cammineranno più se io non camminero'
non vivranno più se io non vivrò.
Poesia scritta il 28/07/2020 - 20:00
Letta n.835 volte.
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Commenti
Scusami, ma il titolo, secondo me, è un tragico errore.
Ernesto D’Onise 29/07/2020 - 14:55
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