Quei tempi...
quando all'alba
o al mattino
a piedi
o a cavallo
si andava
a lavorare
con in mano
il fagottino
e quando 
si incontrava
per caso
con un vicino
ci si divideva 
la giornata
e il bottino 
in un baleno.
Si raccontavano 
momenti di gioia,
di avventure, 
belle o brutte
e il dì scorreva 
come il vento,
la stanchezza
passava di buon ora.
E al ritorno
a casa c'era 
sempre qualcuna 
che aspettava, 
al focolare,
per abbracciare 
e scaldar le mani 
fredde e stanche 
di chi portava a casa 
il pane amaro.
Con gli abbracci 
e la calda cena
facevan passare
ogni tristezza,
e la famiglia 
tutta insieme unita
era di certo una vera 
ed eterna giovinezza.
Oggi con tutta questa 
era d'invenzioni,
chi lavora dentro 
e chi lavora fuori,
la famiglia non è più 
un punto di riunione
ognun va per la sua strada 
e più volte solo e senza odori.
Ed è lì che ritorna
il pensiero e la nostalgia
di quel tempo passato
che fu e che non ritorna più.
Poesia scritta il 22/05/2014 - 21:34Voto:  |  su 1 votanti  | 
	
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