Il pasto della sera (Aiutami a dire)
Quand’è sera
a mani disgiunte
tra Gioie d’occasione
rendo grazie a quel Dino
e alla Rina per un
altro giorno d’ispirazione.
Non avrò parola se non
da dita fredde, giace
in scomoda prona
sibilla Andando e stando.
Amo dunque sono,
e suona la campana.
a mani disgiunte
tra Gioie d’occasione
rendo grazie a quel Dino
e alla Rina per un
altro giorno d’ispirazione.
Non avrò parola se non
da dita fredde, giace
in scomoda prona
sibilla Andando e stando.
Amo dunque sono,
e suona la campana.
-in una notte quasi del tutto insonne rilessi la poesia “Non sposare i poeti” dell’autrice Carla Vercelli.
Nacquero questi versi.
Poesia scritta il 08/02/2021 - 22:06
Letta n.691 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Una pubblicazione che omaggia degnamente una poesia e la poetessa Carla Vercelli.
"Il pasto della sera, versi di certo non "frugali" ma ricchi, soprattutto di sonorità, il suono della campana ha il tuo tocco... e rintocco, chiama in "raccolta" il tutto.
I versi assume uno strano fascino, non so se definirlo mistico o magico.
Infine, mi associo al commento di Santa, compresi i complimenti.
Buonanotte amico!
"Il pasto della sera, versi di certo non "frugali" ma ricchi, soprattutto di sonorità, il suono della campana ha il tuo tocco... e rintocco, chiama in "raccolta" il tutto.
I versi assume uno strano fascino, non so se definirlo mistico o magico.
Infine, mi associo al commento di Santa, compresi i complimenti.
Buonanotte amico!
Giuseppe Scilipoti 09/02/2021 - 00:00
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Cogito ergo sum(Cartesio), ma devo dire che con il verbo amare lo preferisco.Complimenti a te ed a Carla Vercelli. Un salutone.
santa scardino 08/02/2021 - 23:33
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