n° 2 (R/P)
Un giorno avrò un lavoro gratificante
e ogni sera con te sarà sabato sera,
guadagnerò i soldi necessari con il mio
sudore e a febbraio ti porterò in riviera.
Quando sarò di ritorno
esasperato e stanco
vorrei trovarti con la mia camicia
e le mutandine di pizzo bianco,
coi capelli raccolti
e a piedi nudi
che ci provi a cucinare, e mangeremo
qualcosa tra vari interludi.
Poi farò io il caffè perché a una donna
ci vuole del tempo se si vuole uscire,
e lo terrò in caldo per quando avrai
finito, per potertelo servire.
E sotto la doccia mentre
accenni una canzone
dietro il vetro appannato
sarai la mia televisione …
respiro il profumo della tua pelle,
mi rilasso e ti guardo nel tepore.
Mentre cerco di azzardare le tue forme
uscirai dallo schermo e faremo l’amore.
Un giorno avrò un lavoro ben rimunerativo,
ma se tu non ci sarai al mio ritorno la sera
davanti all’acqua che scorre nella doccia
vuota avrò lacrime… su una solida carriera!
(1995)
Nella mia camicia
L’impronta dei tuoi piedi
nudi che sbiadisce, la doccia
insieme e io che preparo
il caffè, per lasciarti tempo…
Sera che nasconde la città
e rivela due lacrime davanti
all’acqua che scorre nella
doccia vuota e la tua assenza che
qualche volta ritorna con il vento.
- Il grande amore (o presunto tale). Quello che svanisce con il tempo. Il tempo, oggi, ha voluto che scrivessi di lei in modo diverso
(Raccolta Prima- Come un aedo giunto alla sua ultima festa, Mirko D. Mastro)
Voto: | su 3 votanti |