Fumo oltre il leccio
Sono l’uomo sulla barca
che scrive i versi
posati dal sole nei riverberi del mare.
La costa intanto arde
e si tinge la roverella
della sera che inizia a calare.
che scrive i versi
posati dal sole nei riverberi del mare.
La costa intanto arde
e si tinge la roverella
della sera che inizia a calare.
Sono l’uomo sulla cima
col gomito appoggiato ai pensieri
d’una monachella che ha smesso di volare.
Con l’infinito tra
le dita potrei
riprendere a sognare.
L’uomo chiama per nome la bambina.
Oltre il leccio
il fumo continua a salire.
Raccontava
di come si inchinò sull’acqua una sughera.
Margherita ora ha voglia di dormire.
(Se questa poesia uscirà un giorno dai silenzi che non ce l'hanno fatta, le troverò posto in una raccolta dal titolo “Raccontami di quando ancora sorridevi -28 luglio 2021)
Poesia scritta il 29/07/2021 - 04:50
Letta n.528 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Grazie Maria Luisa
Mirko D. Mastro(Poeta) 29/07/2021 - 19:09
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Splendidi versi, impossibile non apprezzare.
Mi ha colpito la parte centrare /...l'uomo sulla cima/col gomito appoggiato ai pensieri/d'una monachella che ha smesso di volare/con l'infinito tra le dita/potrei riprendere a sognare/... passaggi incantevoli: questo è il mio pensiero.
Mi ha colpito la parte centrare /...l'uomo sulla cima/col gomito appoggiato ai pensieri/d'una monachella che ha smesso di volare/con l'infinito tra le dita/potrei riprendere a sognare/... passaggi incantevoli: questo è il mio pensiero.
Maria Luisa Bandiera 29/07/2021 - 15:33
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