Della cenere
l'inconsistenza
si palpa
e cosí
tra le dita
fugge.
É cosa nuova
per la mano
sentire
il disubbidiente svanire.
Attimo
di una carezza
che solo la pelle consola
per poi rimanere nel torpore
a stringere
Il vuoto.
É la memoria
a ricordare
che giá il fuoco era nuda anima
senza pace
imprigionata
a danzare nelle informi sagome
che
alzavano al cielo
il desiderio
di volar piú in alto.
Adesso
la brace spenta
ha seguito il tempo.
Inizio e fine
figli del
medesimo silenzio.
l'inconsistenza
si palpa
e cosí
tra le dita
fugge.
É cosa nuova
per la mano
sentire
il disubbidiente svanire.
Attimo
di una carezza
che solo la pelle consola
per poi rimanere nel torpore
a stringere
Il vuoto.
É la memoria
a ricordare
che giá il fuoco era nuda anima
senza pace
imprigionata
a danzare nelle informi sagome
che
alzavano al cielo
il desiderio
di volar piú in alto.
Adesso
la brace spenta
ha seguito il tempo.
Inizio e fine
figli del
medesimo silenzio.
Poesia scritta il 25/09/2022 - 21:26Letta n.586 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Deliziosamente stupenda Tonino


FADDA TONINO
27/09/2022 - 10:40 --------------------------------------
5*
Aquila Della Notte
26/09/2022 - 18:55 --------------------------------------
Molto bella, complimenti di cuore 

MARIA ANGELA CAROSIA
26/09/2022 - 18:20 --------------------------------------
Un bellissimo incipit così come tuta la poesia, complimenti! 

Maria Luisa Bandiera
26/09/2022 - 07:42 --------------------------------------
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