Ti penso
Nel mite fluir del giorno
tra trilli e gorgheggi
elargiti in letizia
nel placido sentiero
dalla casa alla collina
avvolta dalla magia
libero pensieri occlusi.
In docile planare
non volano lontani
al di là del rovo si posano.
Non son pensieri vani
e al reclinar del sole
nel finir del sentiero
in aura stanca unisco le mani
e improvviso una preghiera
che li accompagni fino a sera.
Son colmi di gioie infinite
che non riescono a trattenere
dacché una patina bianca
s'è adagiata scolorita e stanca
come una fragile margherita
che sognava d'esser una rosa
restando per sempre tua sposa.
Il fato tiranno ha deciso per noi
spezzando di netto l'incanto
e tra un sorriso e un pianto
irriguardosi sfilano i ricordi.
S'accentuano rughe sul viso
mentre una lacrima rifulge,
scivola su guance porporine
col marcato doloroso rimpianto
del nostro ultimo tempo scippato.
Eppure ti penso sorridente e sereno,
lontano dalle beghe del mondo,
da peccati e insulse menzogne
che si è costretti a subire inermi,
ti immagino nell'infinito oltre,
là, adagiato su soffici manti
ad ascoltare estasiato i canti
che gli angeli dedicano a te.
Genoveffa Frauopere©2022
tra trilli e gorgheggi
elargiti in letizia
nel placido sentiero
dalla casa alla collina
avvolta dalla magia
libero pensieri occlusi.
In docile planare
non volano lontani
al di là del rovo si posano.
Non son pensieri vani
e al reclinar del sole
nel finir del sentiero
in aura stanca unisco le mani
e improvviso una preghiera
che li accompagni fino a sera.
Son colmi di gioie infinite
che non riescono a trattenere
dacché una patina bianca
s'è adagiata scolorita e stanca
come una fragile margherita
che sognava d'esser una rosa
restando per sempre tua sposa.
Il fato tiranno ha deciso per noi
spezzando di netto l'incanto
e tra un sorriso e un pianto
irriguardosi sfilano i ricordi.
S'accentuano rughe sul viso
mentre una lacrima rifulge,
scivola su guance porporine
col marcato doloroso rimpianto
del nostro ultimo tempo scippato.
Eppure ti penso sorridente e sereno,
lontano dalle beghe del mondo,
da peccati e insulse menzogne
che si è costretti a subire inermi,
ti immagino nell'infinito oltre,
là, adagiato su soffici manti
ad ascoltare estasiato i canti
che gli angeli dedicano a te.
Genoveffa Frauopere©2022
Poesia scritta il 06/11/2022 - 17:29
Letta n.410 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Lirica molto apprezzata.
Maria Luisa Bandiera 06/11/2022 - 19:05
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Uno splendore!!
Anna Cenni 06/11/2022 - 18:30
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Soddisfattissimo della tua improvvisa ispirazione questa è fantasticamente sofferta perché vissuta, meritavate tanto di più con affetto Tonino
FADDA TONINO 06/11/2022 - 18:25
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