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Questa è Câmpulung Moldovenesc

Avevo freddo in quei giorni d'aprile, ma mi dispiaceva non essere stata accolta dalla tua neve.
Dove erano i ghiacci?
Dove erano finiti i paesaggi bianchi?


Tu che ospitasti me.
Una semplice straniera.
Portavo un pezzettino della mia nazione.
E comunicavo goffamente.
Ma tu mi perdonasti per questo.


Tu che mi offristi da bere il latte appena munto.


Tu che mi vezzeggiavi l'anima con la tua aria pulita.


Sistemasti i tuoi monti tutt'intorno per me.

Tu che non ti arrendi mai! Anche se devi stringere i denti o trascinarti su te stessa... tu non ti arrendi mai.
Vai avanti con dignità.
A testa alta.
Mi assomigliavi ed io ti assomigliavo.
Ero parte di te e tu di me.


L'orso fuggiasco e residente che nessuno vide mai.
Dove sarà quel vagabondo?
Ruberà il miele a qualche contadino?


I cani e i gatti randagi con pelo arrufato e amanti della propria libertà.


Cittadina rassicurante, disciplinata, gentile e oblativa.
Un piccolo paradiso creato per farmi gioire.


La tua semplicità mi marchiò il cuore.
Semplice sono e semplice sarò....


Per la pubblica opinione tu sei niente, ma per me sei tutto.
Il mio tutto.
Tornerò. Sì tornerò.


Tu aspettami. Aspettami. Aspettami.




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Poesia scritta il 30/12/2022 - 20:29
Da Maddalena Clori
Letta n.145 volte.
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