L’omologo non abita più in me
si è alienato
e non mi ha detto dove
ed io
che a lui mi ero appassionato
lascio che sprofondi negli abissi.
si è alienato
e non mi ha detto dove
ed io
che a lui mi ero appassionato
lascio che sprofondi negli abissi.
Ho consacrato molto la materia
subendo la leccornia del fasto
nella precaria tenda del mio tempo
assieme ai pedestri ho bivaccato.
Tra forme flessuose e snelle
adesso s’animano le mie notti lente
mentre sulla mappa cosmica
riesco a convergere il pensiero.
Ho bisogno d’essere triste
per allestire l’animo al sublime
scagliare i sensi nell’immenso cielo
toccar la volta e rimanerci in volo.
Poesia scritta il 09/06/2023 - 15:28
Letta n.321 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Molto bella, molto sentita. La chiusa sfiora le altitudini.
mare blu 11/06/2023 - 21:46
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Bravo come sempre.
Zio Frank Storie del gufo 10/06/2023 - 18:33
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Bellissima, complimenti
Mary L 10/06/2023 - 14:55
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A volte si sente il bisogno di abbandonarsi, nelle mani del tempo buono. Bellissima
MARIA ANGELA CAROSIA 10/06/2023 - 10:51
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Bellissima Concordo con Anna chiusa stupenda
Angela Randisi 10/06/2023 - 06:47
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La chiusa..non ho parole, stupenda è dir poco, scrivi con un'intensità così originale che colpisce al cuore. Bravissimo.
Anna Cenni 09/06/2023 - 21:25
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Una poesia che mi ha preso molto per la sua intesità. La chiusa, bellissima,mi fa pensare che anche la tristezza è un sentimento importante per mettere a nudo il nostro animo,
santa scardino 09/06/2023 - 20:53
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