Vivevo smarrita
ero perduta
sugli occhi spenti
dormiva il silenzio
che io non riuscii mai
a buttare oltre il vento.
Ogni cosa bella
ora brucio sul tempo
perché credo così
svanisca presto
la pena che aspetto
mi assalga.
Chi vorrà perdonare
quest'anima scalza
che dicevano tutti
ero perduta
sugli occhi spenti
dormiva il silenzio
che io non riuscii mai
a buttare oltre il vento.
Ogni cosa bella
ora brucio sul tempo
perché credo così
svanisca presto
la pena che aspetto
mi assalga.
Chi vorrà perdonare
quest'anima scalza
che dicevano tutti
ancor non sei nata.
Poesia scritta il 03/08/2023 - 13:46
Da Anna Cenni
Letta n.572 volte.
Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Grazie Mary carissima!
Anna Cenni 05/08/2023 - 19:39
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Splendida, complimenti
Mary L 05/08/2023 - 19:20
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Grazie di cuore Francesco, per ciò che scrivi, ma i miei dubbi su me stessa, son veramente grandi.
Anna Cenni 05/08/2023 - 19:02
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Ma tu al mondo ci sai stare e non sei scalza, ma indossi un paio di calzari con le ali che ti fanno volare per le vie celestiali dove raccogli frammenti di stelle colorate e ce li regali...ciao
Francesco Scolaro 05/08/2023 - 18:40
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Grazie di cuore Angela!!
Anna Cenni 04/08/2023 - 19:22
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Molto bella
Angela Randisi 04/08/2023 - 16:18
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È del suonatore d'erba il mondo delle stelle, ove stan quelli che dicono gli altri... al mondo non san stare, ma la vita è un circo e tutti son straordinari, come lo è l'anima del suonatore notturno.grazie veramente di cuore Mirko.
Anna Cenni 03/08/2023 - 19:53
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MariaLuisa grazie sempre a te per i sorvoli che fai su di me!!
Anna Cenni 03/08/2023 - 19:47
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Avvicinandomi all’erba
ci ho visto dentro una stella.
Quella stella, alzando gli occhi
si abbracciava in cielo
con le altre ritrovandosi al buio.
Nel buio ho scordato il confine
tra realtà e finzione, e potrei
raccontarvi di come ieri sera
fossi gocce di rugiada o un paio
di fili d’erba o entrambi,
oppure nessuno.
Continuo ad arrotolare l’erba,
e il vento continua a soffiare.
ed io ancora ho un'anima.
E poi all’improvviso vorrei
provare a vedere se so ancora
suonare un filo d’erba.
ci ho visto dentro una stella.
Quella stella, alzando gli occhi
si abbracciava in cielo
con le altre ritrovandosi al buio.
Nel buio ho scordato il confine
tra realtà e finzione, e potrei
raccontarvi di come ieri sera
fossi gocce di rugiada o un paio
di fili d’erba o entrambi,
oppure nessuno.
Continuo ad arrotolare l’erba,
e il vento continua a soffiare.
ed io ancora ho un'anima.
E poi all’improvviso vorrei
provare a vedere se so ancora
suonare un filo d’erba.
Complimenti
Mirko D. Mastro 03/08/2023 - 19:41
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Piaciuto molto l'incipit di quest'anima scalza.
Maria Luisa Bandiera 03/08/2023 - 19:40
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MariaAngela grazie infinite!!
Anna Cenni 03/08/2023 - 18:36
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Una vita nata, senza sentire il pianto del vento. Splendida
MARIA ANGELA CAROSIA 03/08/2023 - 17:33
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Son sempre così interessanti i tuoi commenti Giuseppe!! Ti ringrazio veramente tantissimo di fermarti da me.
Anna Cenni 03/08/2023 - 17:00
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Anima scalza la quale però (in)calza di sensibilità. Nella poetica si percepisce fragilità che rappresenta una sorta di fardello che peraltro si fa carico di malinconia e di amaro sentore.
È difficile parlare di una determinata sensazione che in questa pubblicazione la Cenni denomina "pena", molto complicato, invece, tramutarla in versi. L'autrice riesce a esternare in maniera competente tutto ciò facendo percepire al lettore codesto dolore sordo, lasciando sempre e comunque un po' di ermetismo.
Cinque stelline!
È difficile parlare di una determinata sensazione che in questa pubblicazione la Cenni denomina "pena", molto complicato, invece, tramutarla in versi. L'autrice riesce a esternare in maniera competente tutto ciò facendo percepire al lettore codesto dolore sordo, lasciando sempre e comunque un po' di ermetismo.
Cinque stelline!
Giuseppe Scilipoti 03/08/2023 - 16:04
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