Dall’interstizio del tempo
lente sfilan l’ore
lambendo la sommità del mare
vanno a confluir nel flutto.
lente sfilan l’ore
lambendo la sommità del mare
vanno a confluir nel flutto.
Garrisce l’onda al vento
rimbalza
s’infiora
e di sale l’aria asperge
poi
ridiscendendo come la neve
d’oblio ci sommerge.
La morte
ha fatto la tara stamattina
spuntando dalla lista
chi era qualcuno
e adesso non lo è più.
Noi invece
siamo rimasti qui … appesi
come fiammelle accese
che la sorte ha risparmiato
zuppa di follia o di genialità.
Poesia scritta il 13/06/2024 - 18:22
Letta n.253 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Ho letto con attenzione la poesia che si pregia di ottime particolarità, bravo Francesco a trovare nello spazio del tempo le giuste peculiarità per una poetica che risalta gli elementi della natura. Nella chiusa cogli un aspetto a me caro, nella genialità ci sta spesso la pazzia. Bravissimo. Composizione da concorso poetico.
Francesco Rossi 15/06/2024 - 16:48
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L'incipit mi è piaciuto molto come del resto tutta la poesia.
Compimenti!
Compimenti!
Maria Luisa Bandiera 14/06/2024 - 08:01
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Complimenti.
Francesco Cau 13/06/2024 - 22:52
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Provengo dal campo a fianco
non era, ed è, santo
a me pare l’immacolato
quello dove ne nasce, sempre, un altro
non ci giurerei
ma pareva sputato
a quello
dalla lista spuntato.
non era, ed è, santo
a me pare l’immacolato
quello dove ne nasce, sempre, un altro
non ci giurerei
ma pareva sputato
a quello
dalla lista spuntato.
Bowil da Wilobi 13/06/2024 - 22:41
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