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Sconforto

Rinchiuso in me stesso
lontano dal mondo
che mi tiene oppresso,
cercando in profondo,
io voglio trovare
le cose più care.


E mi sforzo invano,
ché possa capire
nel tempo lontano
qual male ebbi a dire
da avere 'sì tanto
sconforto e rimpianto.


Mi manca chi allora
mi dava coraggio;
non ho di luce ora
un minimo raggio
per vincere il male,
ma il buio totale.


"Ognun per se stesso"
è il motto che vige
nel mondo di adesso
per cui non si esige
più quanto ci spetta,
ma ciò che si detta.


Noi fummo fratelli
allora, da schiavi;
or, liberi e belli,
vogliam sol ricavi
da quel che facciamo,
perché non ci amiamo.


Non c'è chi fa bene
se non per profitto,
perché si ritiene
un proprio diritto
venir ricambiato
da chi è aiutato.


Chi cade e non s'alza
è bell'e perduto,
ché non c'è a ch'incalza
portare un aiuto
né dare soccorso,
senz'anche un rimorso.


Quest'è grossa piaga
che mi dà dolore;
ancor più dilaga
e senza pudore;
dà tanto sconforto
che mi sento morto.


E m'ha abbandonato
pur chi mi era amico,
perché non gli ho dato
un ciondolo antico
che mia madre aveva
allor che viveva.


Ed ora son solo,
solo a ricordare
il mio ultimo volo
con chi seppe amare
e far, con conforto,
il cuor mio risorto.




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Poesia scritta il 04/09/2014 - 10:12
Da Giuseppe Vita
Letta n.1698 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Ciò che più mi sconforta è il sistema di vita che vige nel mondo. Menefreghismo totale!

Giuseppe Vita 16/08/2017 - 04:44

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L'ingratitudine, figlia perfetta dello sconforto. Il tutto verseggiato in maniera molto efficace con l'occhio attento a non trasbordare dal tema focale del testo.
Lettura gradevole e coinvolgente nella quale ognuno di noi un po' trova se stesso.
Ciao
Aurelio

Aurelio Zucchi 05/09/2014 - 18:26

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Quando leggo poesie come queste... non riesco a esprimermi... mi viene un nodo alla gola, mi dispiace Giuseppe.
Poesia molto bella , profonda e condivisa.

Paola Collura 05/09/2014 - 11:22

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Lirica pregna di sconforto e delusione,se poi sono gli amici o gli affetti più caria deluderci,la sofferenza e il rammarico aumentano,diventano macigni,allora ci rifugiamo nei ricordi per far risorgere il nostro cuore deluso,molto APPREZZATA ,GIUSEPPE

genoveffa 2 frau 05/09/2014 - 00:23

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Bellissima....
Romualdo

Romualdo Guida 04/09/2014 - 23:58

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Bellissima,GIUSEPPE,i valori di cui tu parli sembrano veramente scomparsi in questo mondo egoista dove ognuno pensa a se'e dove si da importanza solo ai beni materiali..un caro saluto

Anna Rossi 04/09/2014 - 22:03

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Sconforto dizionarizzato in profondi e riflessivi versi... NON RESTA CHE ELOGIARTI PER QUANTO RIESCI A TRASMETTERE NEL TUO INTENSO POETAR... BUONA SERATA GIUSEPPE

Rocco Michele LETTINI 04/09/2014 - 20:15

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Amara e sofferta. Versi pieni di tristezza e, come dice il titolo, delusione e sconforto.
Coraggio, Giuseppe, li viviamo tutti i momenti bui.
Molto apprezzata, come sempre, la composta eleganza della tua poesia.
Un caro saluto, a rileggerti, Marina

Marina Assanti 04/09/2014 - 19:34

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Avverto, in quest'opera, rimpianto per un passato imperniato sulla presenza dei valori umani e degli affetti e l'amarezza per la situazione di oggi ch'è la negazione dei valori trascorsi. L'odierna realtà è dominata dal valore economico, dall'arrivismo; pure gli affetti sono dominati dagli interessi e dal calcolo. Giustamente dice l'autore e ne convengo, che si viveva meglio quando si era poveri economicamente, ma più ricchi interiormente. Oggi, siamo più poveri in tutti i sensi e allora meglio rifugiarsi nei ricordi. Molto bella, vera e profonda. Complimenti Giuseppe!

Salvatore Linguanti 04/09/2014 - 19:27

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Amico caro, chi di noi non prova momenti come questi?...Ma forse dipende anche dagli occhi nostri, soprattutto dalla nostra anima, ciò che vediamo e cogliamo attorno a noi. Mi sa che a volte è AMORE a sentirsi non colto da noi...Vera

Vera Lezzi 04/09/2014 - 18:36

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