Volti non visti
dietro la vetrata
sfumata di pioggia.
Sala di attesa
e
sedie in ferro bucherellate
dove il tempo cade a terra.
É stazione
per caso,
Firenze
Campo di Marte.
E l'autobus che passa in fretta
rimane
con una foto
in tasca.
Del cappello
colorato giallo e arancio.
Dello zaino
un poco
sulla sinistra
scucito
e di quel gatto impaurito
che cerca cielo
nel trasportino.
Del viaggio a venire
sento nostalgia
come pallida
è
la rosa mia.
E a sera
scanzo
le spine
per immaginare
un lieto fine.
dietro la vetrata
sfumata di pioggia.
Sala di attesa
e
sedie in ferro bucherellate
dove il tempo cade a terra.
É stazione
per caso,
Firenze
Campo di Marte.
E l'autobus che passa in fretta
rimane
con una foto
in tasca.
Del cappello
colorato giallo e arancio.
Dello zaino
un poco
sulla sinistra
scucito
e di quel gatto impaurito
che cerca cielo
nel trasportino.
Del viaggio a venire
sento nostalgia
come pallida
è
la rosa mia.
E a sera
scanzo
le spine
per immaginare
un lieto fine.
Poesia scritta il 12/05/2025 - 21:38Letta n.234 volte.
                        			
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Commenti
C’è troppo caos sulla terra, proprio così. A volte bisogna solo sperare o immaginare che tutto finisca bene. Mi è piaciuta molto. Complimenti sinceri 

MARIA ANGELA CAROSIA  
 13/05/2025 - 13:44 --------------------------------------
  
            
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