Da tempo hanno abbandonato
i piccoli dei balestrucci
i nidi sotto i cornicioni
e chissà dove saranno ora
vuota sarebbe l'eterea volta
oggi se non fosse per la frotta
di nubi ceree in marcia
dall'orizzonte cupo e rombante.
Come mutano assenze e presenze!
i piccoli dei balestrucci
i nidi sotto i cornicioni
e chissà dove saranno ora
vuota sarebbe l'eterea volta
oggi se non fosse per la frotta
di nubi ceree in marcia
dall'orizzonte cupo e rombante.
Come mutano assenze e presenze!
Nulla si sa dei balestrucci
quando al mattino o a l' imbrunire
in alto volteggiar più non li vedi
così come pur nulla si sa
dei voli dell'anima invisibile.
Planeranno a breve foglie nei viali
lascerà di certo la vita il corpo
che pur intende come si strugge
al martellio dell'orologio.
Ci veste e ci sveste l'aurea speme
funamboli tentiamo l'equilibrio
passando pié veloci sul filo esile
teso tra passato e futuro (ah le Moire!);
poi che tutto si disvela l'intrigo
della tortuosa trama dal tempo ordita
caduco e vano tutto prilla nel vuoto
ma lì nessun balestruccio mai sfreccia
ne trasvoli d'anima lasciano scie.
Poesia scritta il 09/10/2014 - 14:18
Letta n.1185 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
M'è piaciuta tanto da dare un Molto Buono, nonostante la mia fissa per la metrica.
Dario Senalio 09/10/2014 - 17:17
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