RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
L' aiuola In un angolo vicino casa mia,
una piccola aiuola non si sa di chi sia. Una mattina l'ho pulita togliendo il muschio e bagnando la terra piantai una rosa, ma per ragione di lavoro ripassai solo dopo trenta giorni. Vidi l'aiuola secca e piena di muschio. In quell'istante un bambino mi si avvicinò davanti e guardando commosso l'aiuola come fosse a lui qualcosa molto cara, uscì di tasca un fazzolettino e lo vidi asciugarsi gli occhi e una piccola lacrima cadde sull'aiuola. Ho chiesto chi lui fosse e dove abita. Mi rispose: io abito un po piu avanti. Ho fatto una carezza sulla sua testina e ci siamo incomiati. Un giorno dopo sono ripassato e rimasto pietrificato nel vedere un'altra volta la mia rosa con delle violette.... (continua) ![]() ![]() ![]()
L' isola Si svegliò improvvisamente, come da un sonno profondo durato anni. Sentì la sabbia bagnata strusciare contro il proprio viso da trentenne e si accorse delle piccole onde che lo bagnavano a intervalli regolari. Non aveva la minima idea né di dove fosse né di che cosa facesse disteso sulla riva del mare; sentiva solamente un leggero mal di testa e soprattutto una gran fame. Si sforzò di ricordare, ma nella sua mente si affollarono solo poche immagini confuse e nebbiose, come quella di una piccola nave in tempesta. Che fosse naufragato e le correnti lo avessero trasportato fin laggiù come accadeva ai protagonisti dei romanzi inglesi che leggeva da bambino? Poco importava al momento: aveva assolutamente bisogno di mangiare e rimandò a dopo le speculazioni. Fece un discreto sforzo per alzarsi e si accorse che a stento si reggeva in piedi, tanto deboli erano le proprie forze in quel frangente. Vide davanti a sé quello che aveva tutta l’aria di essere un sentiero. La sabbia in quel tratto non... (continua)
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L'abbraccio del fuoco Vaste scogliere che guardano il mare sono lo sfondo che i miei occhi ammirano. Una distesa di archi in pietra mi appare davanti, e sotto uno di essi c’è il ragazzo di Perda. Ci osserviamo senza dirci nulla. Gli sguardi si incrociano senza nulla esprimere. Il secondo arco abbraccia i corpi di Perda e Coniglio, che con visi amicanti m’invitano ad unirmi a loro. ‘Vieni con noi!’ mi sussurrano. Sdraiate su un prato scintillante di verde riescono nel loro intento, smuovendo il mio corpo che smette di ubbidirmi.
Gli archi ed il mare si assentano e mi ritrovo in una cripta. Aria rarefatta. Atmosfera d’altri tempi. Muri dagli odori ancestrali sembrano narrare vicende mai sopite. Accanto a me Perda e Coniglio. Dobbiamo trovare una via d’uscita. Si sentono grida mescolate a lievi gemiti. Sopra le nostre teste pare ci sia uno spiraglio di luce. Poco dopo infatti appare Pappara, che con un mandarino che funge da corda ci aiuta a venir fuori dalla cripta. Ritorno allo scenario precedente. Gli arc... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Opera non ancora approvata!
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L'espace d'un matin Anni e anni passati a incontrarsi decine di volte il giorno. Che strani quelli incontri.
In realtà erano stati, da sempre, brevissimi, con la possibilità di darsi solo un cenno istintivo di saluto. Eppure uno si specchiava nell'altra, forse intuiva qualcosa l'uno dell'altra ma... l'incontro era finito. A volte capitava che, per il loro lavoro, si fermassero a conversare per qualche momento, ma poi, il tempo era troppo breve per raccontarsi, dirsi qualcosa che non fosse banale, standard, e che non andasse oltre quella simpatica interazione di pochi attimi. Poi a dire il vero succedeva anche raramente, mentre gli incontri di un momento erano a decine durante la giornata: lavoravano nello stesso posto. Alla sera, ognuno tornava alla sua casa, sotto il suo tetto, pensando a quelli incontri ed a volte capitava, per lavoro, che si scambiassero le residenze; anzi si può proprio dire che ognuno non ne avesse una propria ed anche le cose che si trovavano intorno, alla sera, fossero le ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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L'imbonitore Imbambolato come un imberbe imbonitore di articoli per imbianchino, imbottito di bamba dopo un bunga-bunga, mi imbarcai con una imbonitrice imbellettata come una bambina del Burundi e imbolsita per una leggera embolia dovuta al Beri-beri e ad una imbarazzante abbuffata di bomboloni preparati con il Bimbi.
La cosa mi fece imbizzarrire non poco, al punto che, in barba ad ogni buon proposito, riempii di botte un borioso imbecille di Bogotà che mi aveva venduto un panino imbottito con della pessima bresaola imburrata alla meglio e che sembrava imbalsamata come una mummia colombiana. Poi, all'imbrunire, mi tagliai la barbetta, mi vestii con un bomber imbottito e mi imboscai in un bistrot bevendo del bourbon a buon prezzo, ubriacandomi bellamente come un ballerino del Bolscioi con l'anca sbilenca in preda ad un improbabile ballo di San Vito, ingurgitando poi bicarbonato a gogò e imprecando come un bovaro della bassa bergamasca... baci e abbracci a tutti e buonanotte...... (continua) ![]() ![]() ![]()
L'immortale Quarta parte L'uomo cominciò ad urlare e lei a ridere ed a singhiozzare
al tempo stesso, sempre affondandogli il coltello fra le carni. Poi, approfittando della sua nudità, prese ad accarezzarlo sui genitali, sempre sussurrandogli qualcosa, questa volta con la bocca vicino alle orecchie. Cercava di eccitarlo evidentemente, ed incredibilmente, ci riusciva anche! Mi venne in mente di aver letto qualcosa del genere, una prassi sulla terra, non so se Somala o Tuareg, popoli presso i quali spesso erano le donne che torturavano i prigionieri. L'uomo urlò come un maiale scannato quando lei lo evirò. Lo spruzzo di sangue sembrò il getto di una fontana. L'urlo dell'uomo e quell'orribile spettacolo mi scossero, raggiunsi la donna la scostai, con un braccio e con il kalashnikov RPK che avevo ricaricato (non si era inceppato: era solo finito il caricatore) lo uccisi con una breve raffica, per mettere fine al suo strazio. La donna soffiò come un gatto arrabbiato e fece per attaccarmi con il c... (continua) ![]() ![]() ![]()
L'immortale Quinta parte Lo presi e senza nemmeno staccarmi da Stella sparai ai primi
due. Lei si staccò, salì sull'albero, prese la sua balestra, caricò e ne colpì un altro di quelli che salivano. Al vedere cadere i tre corpi ed al rumore degli spari quelli di sotto scapparono. Io indossai il visore notturno e sparai alle spalle di quelli che vedevo ancora nella radura. Ne uccisi altri due. Stella era eccitatissima e volle che continuassimo a fare l'amore ma io mi rifiutai. Ed onestamente soprattutto perché la situazione non era evidentemente sicura come credevamo ed occorreva trovare un altro posto che fosse veramente più sicuro. Cosa che facemmo. Ma a Stella dispiacque più che a me. Le altre due volte invece fu come schiacciare gli scarafaggi: facile quanto necessario. Raggiungemmo Salenap. Prima di entrare in città decidemmo di cambiare aspetto, nel caso fossero stati vivi e nascosti intorno a noi gli amici dei molti briganti che avevamo eliminato fino a quel momento; e nel caso i supers... (continua) ![]() ![]() ![]()
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