RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il mare, la pioggia, i venti.............


Il mare, la pioggia, i venti… e il loro caffè.
Ebbene sì, anche loro ne hanno bisogno!
E se fosse proprio lui, il caffè, quello che tutto sa?Loro, gli elementi — o meglio, le loro essenze, le loro anime —
li incontri poco prima dell'alba, non lontano dal luogo in cui, un giorno, abbiamo scoperto i balconi del cielo.
Proprio lì, a due passi dal posto dove le nostre anime stendono ad asciugare il loro bucato,
c’è una piazza. E, come da noi, ci sono tavolini, sedie, perfino ombrelloni.
Si dice che lì venga servito il caffè più buono del mondo.Non esistono baristi o camerieri, però: ognuno dei presenti ha con sé la propria caffettiera e la sua miscela personale.
Ogni essenza di questi grandiosi elementi si prepara il caffè da sé, lo offre con piacere ai vicini,
e si discute sulla qualità, sulla tecnica di torrefazione, su altre finezze.A vederli così, non si direbbe mai che, fra pochi minuti, cominceranno il loro lavoro:
ci daranno le onde, la pace, la profondità, il colore, la co... (continua)

Francesco Benzoni 24/08/2025 - 17:18
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IL MIO. PERCORSO


Noi che percorriamo deserti
segnati d’ombre
ciechi automi
sordi viandanti
noi crediamo d’amare.
E camminando
gregge sperduto
eppure composto
verso un’unica meta
noi ancora
crediamo d’amare.
E consumat il destino
Quando il calice
è vuoto
e gli occhi spenti
tendiamo al buio
ossute mani tremanti
e l’amore creduto
consumato offerto
vilipeso odiato
dissacrato atteso
solo ora ci intende
e ci consola.... (continua)

Adriano Martini 02/01/2024 - 13:43
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il mito di baleno e iula


Nei tempi antichi, quando il cielo non conosceva ancora i colori che oggi lo vestono, esisteva un giovane semidio di nome Baleno. Non era bello agli occhi degli uomini, ma nel suo sguardo brillava un fascino che nessun dio avrebbe mai potuto ignorare. Era ironico, complesso, spigoloso, ma possedeva un cuore puro e testardo, pronto a sfidare persino l’oscurità. Il suo dono era unico: con le mani sapeva dare vita a colori mai visti, dipingeva il mondo, e i suoi tocchi silenziosi parlavano più di mille parole.

Un giorno, per strappare Arco dal braccio della morte, Baleno offrì la sua voce ad Ade. Da allora, non potè più proferir parola . Comunicare con il mondo era per lui un atto di creazione: ogni sfumatura che nascondeva nel cielo, ogni pennellata sui campi di Albàna, raccontava storie di speranza, saggezza e bellezza. Arco era la sua forza, il custode delle terre, colui che coltivava i frutti e la vita. Insieme erano tutto: senza Arco, Baleno non avrebbe avuto il coraggio di colora... (continua)


IL CONTE M. 25/07/2025 - 12:20
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il vaso Ming


Un prezioso vaso Ming viene rotto in un banchetto di. nozze.

Lucas si presenta a casa dei Robinson alle 13 prercise ora fissata per il banchetto di nozze.
Lucilla, la cameriera, gli aperse la porta e rimase sbalordita al vederlo.
Lo so, lo, non sono stato invitato, ma sono egualmente “spiegò Lucas ‘venuto lo stesso”
L’inserviente non ebbe nemmeno il tempo di replicare che Lucas, tenendo ben fermo il pacco con il braccio sinistro, era già penetrato nell’ampio salone del pianoterra in cui, come aveva immaginato, era stato allestito il pranzo nuziale.
Il suo ingresso fece, un certo effetto, perché d’un tratto, il brusio degli oltre 50 invitati cessò come per incanto.
Cinzia, la sposa, seduta al centro del tavolo, disposto a ferro di cavallo, si alzò in piedi, indecisa sul da farsi. Ma fu questione di un attimo, perché prevalse in lei il buon senso.
“Benvenuto Lucas. Non ti aspettavamo, a dire il vero, sei un ospite gradito, accomodati” disse apparentemente gentile.
“No, non mi... (continua)


Adriano Martini 06/09/2023 - 12:48
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L'angelo custode


L'angelo Raphael, in attesa del prossimo incarico da parte dei "piani alti" se ne stava spaparanzato su una scogliera di un'isola hawaiana a godersi il panorama. Si sentiva in pace con se stesso, nonostante il fallimento della missione riconducibile a una certa Kimberly che gli era stata assegnata. Infatti per tutta la durata della sua breve vita non l'aveva mai protetta dai pericoli fisici come pure trascurandola a livello spirituale.
Nel rievocare determinati accadimenti, Raphael, rise sguaiato, trovandoli alquanto spassosi. Finché, nel rialzarsi notò che l'aureola era sparita, mentre le piume delle ali via via si tingevano di nero pece, per non parlare della materia di cui era composto la quale iniziava ad assumere un colore rossastro
«Ma che diavolo sto diventando?» si chiese costernato, per poi realizzare di essersi risposto da solo.... (continua)

Giuseppe Scilipoti 27/09/2023 - 22:33
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L'archivista


L’archivista

Danny era assiduo frequentatore del parco pubblico, unica isola di verde nel mare grigio del condominio della città. Si sedeva su una panchina e leggeva tranquillamente il suo giornale quotidiano, osservando di tanto in. Tanto i bambini infervorati nei loro giochi, le mamme con le carrozzine e gli altri visitatori che, come lui, assaporavano sole e l’abbondante vegetazione.
Di solito arrivava a metà pomeriggio e, alle prime ombre della sera, ripiegava il giornale e ritornava nella sua casa ormai vuota da qualche tempo. Quel giorno gli si sedette accanto un uomo di età indefinibile che, dopo averlo fissato con insistenza, lo salutò.
Danny si sentì imbarazzato e con un gesto del capo contraccambiò il saluto. Quindi si rifugiò nella lettura che aveva forzatamente interrotto.
“Come sta?” chiese l’uomo con voce stanca e incolore., Danny che non gradiva dar confidenza alle persone sconosciute, senza staccare gli occhi dal giornale masticò un ‘bene grazie’, che forse il suo... (continua)


Adriano Martini 02/10/2023 - 13:15
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L'ultimo elfo


Un elfo di nome Ohtar, dopo un letargo millenario, uscì dall'incavo di un enorme albero. Si accorse di essersi incanutito sia dentro che fuori e non ci volle molto per capire il perché.
Vagò barcollando per quel boschetto ed avvertì di come la linfa del luogo risultasse scarsa. Nel percorrere una breve discesa, si ritrovò all'ingresso di una metropoli, osservando con orrore il cambiamento, tra strade asfaltate, marciapiedi, edifici, automobili e quant'altro.
Ohtar, con le ultime forze rimaste, si appoggiò a un lampione di fronte a un bar frequentato perlopiù da motociclisti.
«Ehi, vecchio, non hai un bell'aspetto!» gli disse in tono maleducato un ragazzo dalla cresta rossa e con un abito nero ricoperto di borchie che se ne stava seduto su una Harley.
«Lo so!» esclamò l'elfo sussurrando, per poi stramazzare a terra e trasformandosi all'istante in un cumulo di polvere.... (continua)

Giuseppe Scilipoti 20/11/2023 - 10:06
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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