RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
I frollinacci A poche settimane dalla sua nascita di Elisa, la mia sorellina, avvenuta il 15 settembre del 1995, in puro spirito meridionale, i parenti e gli amici venivano a trovarci a casa nostra. C'era chi portava in dono dei giocattoli, chi dei vestiti e chi delle buste da lettera contenenti una o più banconote.
Erano giorni di festa, nei vari cabaret di paste e di pasticcini posizionati sul tavolo del soggiorno, non potevano mancare un centinaio di confetti rosa. Di tutto quel ben di Dio ne ero ghiotto, così come Cettina, "la mia sorella più media," per dirla alla Nino Frassica, un undicenne e una novenne complici, una sorta di Bonnie & Clyde con quell'intrufolarci di nascosto per arraffare, difatti i nostri genitori ci proibivano di toccare i dolciumi destinati agli ospiti. A farci visita furono anche una coppia di anziani prozii, Turi e Ada, da sempre bollati i più tirchi del mondo. Quel pomeriggio notammo che zia Ada teneva in mano un sacchetto di plastica di colore giallo c... (continua) ![]() ![]() ![]()
I giorni disordinati Non so gli altri, ma io, ogni tanto, ho dei giorni disordinati.
Di quelli, dove hai tanto da fare e non sai da che parte cominciare. Giorni, dove non ne va bene una e hai voglia di urlare, mollare tutto, e metterti lì seduta, a pensare. Giorni, dove interloquisci con te stessa, perché non hai da mettere in ordine solo fuori, ma soprattutto dentro la testa, e tutto il resto lavare i piatti, rifare i letti, spolverare, caricare la Lavatrice, possono anche andare al diavolo. Uno sciopero corporale, dove faresti a meno anche di mangiare: se lo stomaco prepotente sindacalista non si rifiutasse di collaborare. Allora eccoti lì, che per forza maggiore, ti alzi da quella sedia con l’intento di scrollarti di dosso un po’ di torpore e svogliatamente riprendi ad armeggiare, un po’ qui, un po’ là. In cucina … un sugo veloce: giusto una pastasciutta, perché la ciurma non si accorga del tuo stato d’animo. “ Non hai certo voglia di rispondere alle loro insistenti domande.” Non puoi! Perché anche... (continua) ![]() ![]() ![]()
I maglioni Quando avevo nove anni, ricordo che il giorno di Natale, a pranzo dagli zii nella casa di campagna, mia nonna materna, anziché comprarmi un paio di scarpe come di solito faceva ogni anno, mi regalò quattro orrendi maglioni di diverso colore. Esternai la delusione in maniera evidente, ripiegando quindi con ruffianeria sui miei nonni paterni, anch'essi invitati, dal momento che mi riempirono di giocattoli e di dolci.
Sia mia nonna materna che mia madre rimasero costernate, ma mi chiesero comunque di indossare a uno a uno quei capi. Sbuffando, fui costretto ad accontentarle. Ne avevo le palline piene tant'è vero che proposi con insolenza di rifilarli a uno dei miei cuginetti presenti. «Guarda che ti stanno meraviglia!» disse mia madre, lanciandomi un'occhiata seccata. «Macchè, sono 'na merda!» esclamai, senza il minimo di tatto. Mio padre, non sopportando quello show, si alzò di scatto dalla sedia per mollarmi un ceffone. Si creò un'atmosfera di disagio, interrotta da mia zia che, co... (continua) ![]() ![]() ![]()
I MIEI FAVOLOSI ANNI 80 I MIEI FAVOLOSI ANNI 80
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i miei ricordi Caro diario,
ieri pomeriggio ero a casa e mentre sfogliavo il libro di musica per cercare una melodia da suonare, ho visto la canzone “ I migliori anni della nostra vita”. In quel momento, sono apparsi nella mia mente tutti quei momenti indimenticabili vissuti a scuola. In particolare, vorrei raccontarti l' ultimo giorno nella scuola elementare, quando ero in quinta. Quel giorno fu per un certo verso, un po' malinconico, perché purtroppo quei cinque anni meravigliosi erano finiti e dovevamo lasciare le maestre e anche alcuni compagni. Dall'altra parte però, ero felice ed emozionata perché dopo qualche mese avrei raggiunto una tappa più difficile: le scuole medie. Ricordo quando feci, insieme ai miei compagni, la recita di fine anno; tutte le risate, i momenti più gioiosi che passavo con loro. Le nostre maestre ci aiutavano a superare i problemi e a accettare la vita così com'è. Penso che la vita sia un un cammino lungo e periglioso poiché è ricco di ostacoli. Si, è vero, io adoro Dant... (continua) ![]() ![]() ![]()
I panni sporchi si lavano in famiglia... Vi racconto una storia non del tutto educativa ed esemplare, ma si tratta di una storia vera, roba di tanti anni fa.
Dovete sapere che da ragazzino, mio cugino Valerio, aveva sempre dato l'impressione di essere una femminuccia, un po' perché portava i suoi capelli biondi molto lunghi,un po' per la sua esilità allarmante. Il primo ricordo cosciente che Valerio ebbe di suo padre, perché poi si spezza tutto fino al suo diciottesimo anno di età, è il pergolato di Lillà di una osteria di Monte Mario, la «Trattoria Fiore», uno di quei locali con i tavoli di marmo le tovaglie con i quadratini rossi, per intenderci, la figura di suo padre che parlava con tre o quattro amici. ![]() ![]() ![]()
IL MIO NATALE Carissimi, eccoci dopo le feste di Natale passate in modo per me gaggoso!
Ma come direte? iniziando dai tantissimi auguri ricevuti su whats up. Non mancano amici, poeti e corteggiatori uomini e donne Mary de Filippi. A parte i messaggi cuoriciosi alle persone che voglio bene, che augurio mi trovo? C' è un numero che compare non salvato sulla rubrica con una foto profilo di un moraccione, occhi profondi da budino, eh eh sempre loro eh! Guardo attentamente sto tipo e dico fra me che mi sembra di conoscerlo. Apro il sms e chi è? Auguri dalla macelleria! no dai vi rendete conto perfino in macelleria si ricordano di me! Lo dico a mia mamma e lei mi fa: <<digli che erano buone le lasagne.>> La mia risposta: <<se, semmai la carne, l' arrosto è buono, ma anche altro tipo di carne, quella da tastare e gustare con i sensi come una patatina fonzies, ma credo questo non posso dirlo, mi fingerò vegetariana uff! >> E poi Mami guarda che io lo conosco. Una volta m... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il battesimo del mare Quella volta avevo deciso di vestirmi nella spiaggetta del laghetto di Terranera.
Volevo iniziare l'immersione da terra, nei pressi di uno scoglio chiamato “Il monaco” per la sua forma di frate in ginocchio che sta pregando, rivolgendosi al mare. Mentre stavo iniziando ad indossare la muta, fui avvicinato da un signore distinto, accompagnato da una giovane ragazza affetta da poliomielite infantile che le aveva reso precario l'uso delle gambe. Si avvicinò, e mi disse: « Io la conosco, lei è l'istruttore sub che ha il Diving a Porto Azzurro. O sbaglio? » Interruppi la vestizione ed iniziai un dialogo surreale. « Sì... sono sempre lì in porto per dare spiegazioni ai curiosi sulla nostra attività subacquea » dissi. « Lo so, ne ho sentita una molto interessante di queste spiegazioni ». « Quale...si ricorda l'argomento? » « Come no. Stava spiegando il suo metodo per fare il battesimo del mare. Così lo ha chiamato ». « Certo, mi piace molto portare un neofita sott'acqua ». Lo... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il bauletto Dopo la morte di mio marito, ogni cosa che lo riguardava assunse un valore aggiunto a cui mi aggrappavo nei momenti di grande disperazione, avevo bisogno di qualcosa di tangibile che mi aiutasse a ricordare : la sua voce, i suoi gesti o il suo profumo, cioè di qualcosa che potesse apparentemente colmare i vuoti della sua mancanza.
Cominciai a raccogliere foto, lettere compreso i bigliettini che a volte mi lasciava vicino al caffè ed altro, in una scatola di cartoncino comprata apposta in cartoleria. Mio padre, testimone di tutto ciò,un giorno tornò a casa portandomi un bauletto in noce, fatto a mano da un suo amico falegname. Era un vero gioiellino di artigianato, aveva sul coperchio un intarsio sorrentino di balsa che riproduceva un mazzolino di fiori. A chiuderlo una serratura di ottone con una chiave in tema. Fui così felice di quel dono che avrebbe sostituito il misero ed anonimo scatolo di cartone, ma soprattutto della sensibilità di mio padre. Rivestii tutto l’interno del co... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il bimbo delle luci Mi hanno strappato quella luce. L'hanno gettata in mare, negli abissi...e ora non so più cosa fare.
Forse sarà il caso di nuotare... Ero un bambino, nonostante il ventesimo anno di vita. Ero allegro, solare...senza alcun motivo. ![]() ![]() ![]()
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