RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Un bel ricordo Penso sempre quella estesa brughiera circondata da un castagneto e un vecchio casolare. Eravamo molto giovani,
nessuno di noi ancora aveva raggiunto la maggiore età di quell'epoca. Eravamo gagliardi, passavamo quasi sempre le domeniche insieme, ragazze e ragazzi, raccoglievamo le castagne nel loro periodo. Ricordo con un po' di pudore che alcune volte entravamo in quel vecchio casolare e qualche volta uscivamo pentiti del fatto e magari facevamo una lacrimetta. Tutti ricordi che oggi frullano nella mia mente come sogni di una gioventù, bella con i suoi anni verdi e che non tornerà mai piu.... (continua) ![]() ![]() ![]()
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Un inverno alla volta Sta per iniziare un altro inverno. Un inverno che si prospetta freddo fuori e dentro. Fuori ti copri e passa tutto, ma dentro non è così facile. Non c'è un abbraccio a scaldare le spalle, non c'è un sorriso a placare la malinconia. Ci sono solo stanze vuote, piene di ricordi, molto impolverati. Un inverno da fare tutto d'un fiato, senza dare ascolto all'eco del vuoto che mi accompagna, senza perdersi in banalità, senza abbassare la testa. Da piccolo i miei gesti di smisurato altruismo mi diedero la fama di buono, dopo i 30 anni quella di fesso. Ed ora conto i cocci di tutto quello che nella mia vita si è rotto e tutte le persone che con me hanno solo giocato, giocato a farmi male. E come durante un trasloco metto tutto dentro una scatola, nel fondo di quello che sono, a prendere polvere, a cercare di dimenticare. Lascio fuori quel poco che ho, una penna, un foglio di carta, una foto e il calore di chi mi vuole davvero bene, di chi c'è nonostante tutto. E riparto da me, da quello che s... (continua)
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Un minuto Quando dalla radio arrivò la notizia della morte di Fabrizio De Andrè, fu come perdere un parente. Due anni prima avevo visto con mia moglie un concerto al teatro La Gran Guardia a Livorno e qualche anno prima con mio fratello a Pisa in piazza dei Cavalieri, davanti a Cosimo dei Medici.
La prima volta mi colpì con la canzone “Verranno a chiederti del nostro amore”. “Continuerai a farti scegliere, o finalmente sceglierai”. Sembrava dicesse a me. Il giorno dei funerali, con una collega d’ufficio, ci accordammo per un minuto di raccoglimento. “E’ l’ora” – le dissi, e staccammo lo sguardo dal computer in silenzio. Fu un momento intenso e commovente.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Un mito Ho saputo della morte di Iacovone una mattina di febbraio. Aspettavo lo scuolabus dietro i vetri del portone di casa, perché faceva freddo. Ero insieme a mia nonna che ogni mattina si lamentava, perché il pulmino della scuola si fermava sul lato di fronte per far salire prima un’altra alunna, mentre noi dovevamo attraversare la strada per raggiungerlo e giù litigi con l’autista e il padre di quella ragazzina. Il fatto era che l’autista viaggiava sulla corsia di destra e casa mia era su quella di sinistra.
Mia nonna veniva la mattina da casa sua solo per farmi salire sullo scuolabus, perché i miei genitori andavano a lavoro presto. Ma quel giorno inaspettatamente mio padre tornò indietro, aveva il giornale in mano e disse: “E’ morto Iacovone!”. Iacovone lo conoscevamo tutti, era l’idolo della città, era l’attaccante della nostra squadra di calcio che stava volando verso la serie A, lui era il capocannoniere del torneo, aveva segnato più di tutti. Purtroppo non lo avevo mai visto gioc... (continua) ![]() ![]() ![]()
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Un Natale mancato Io non scriverò di questo prossimo Natale, sono convinta che i miei amici lo faranno magistralmente meglio di me , ma ho pensato di narrarvi una storia del mio passato.
Caro papà, ricordi quand’ero bambina, avevo poco più di cinque anni, ed era il primo Natale che pensavi di passare finalmente con la tua famiglia?. Quelli precedenti li avevi trascorsi tutti tra le onde del mare, il più delle volte in tempesta. Eri arrivato il 23 di dicembre e la mattina del giorno dopo chiedesti alla mamma di prepararmi perché desideravi portarmi con te a comprare l’albero di Natale. La mamma mi preparò con cura, mi mise uno splendido cappellino scozzese e per la prima volta un cappottino di panno rosso, mentre tu eri un ragazzo splendido nel tuo vestito di tweed grigio. Ti camminavo affianco un po’ intimorita ed un po’ felice per l’opportunità di avere anch’io finalmente un papà presente. Comprasti un bellissimo abete, che iniziammo ad addobbare appena arrivati a casa. Coinvolta dall’ent... (continua) ![]() ![]() ![]()
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