RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

la sacra famiglia di cartapesta


La sacra famiglia di cartapesta
In questo sistema sociale di schifo,
cercano tutti di condizionarti,
di pilotarti,
di canalizzarti,
verso stereotipi e canoni sociali
precostituiti
e costrittivi;
tra cui l’obbligo fondamentale,
di mettere su la sacra famiglia;
nel sociale,
ci si aspetta,
che accetti l’obbligo
e il peso della famiglia,
magari sfornando una nidiata di figli,
che è quello che il sociale vuole,
per avere più gente che produce,
consuma e spende;
sono tutte balle sociali,
tutti condizionamenti,
che ti caricano di pesi grossi,
e ti fregano,
facendoti credere che hai chiesto,
quello che in realtà,ti è imposto.... (continua)

stefano medel 31/10/2019 - 05:27
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La saggezza del maestro


Un vecchio maestro in pensione, dall’aspetto tranquillo e modesto, ma con un fiamma ardente agli occhi; stimato da tutti i suoi compaesani, compreso le massime autorità politiche e religiose. La maggior parte delle persone si rivolgeva a lui per sciogliere ogni sorta di dubbio o dilemma personale e professionale: “Maestro, ho del denaro disponibile, lo investo in titoli, gioco in borsa o lo metto da parte?” “Maestro, mi si presenta l’opportunità di fare un bel viaggio vacanza-studio, parto o rimando?” “Maestro, sento un gran vuoto dentro, mi serve una guida spirituale o faccio l’analisi introspettiva?” “Maestro, un amico si comporta in modo strano, glielo dico o faccio finta di nulla?” E così via… Ogni giorno una lunga fila di conterranei desiderosi di consiglio si ammucchiava davanti alla casa del vecchio maestro. Il carisma magnetico del vecchio saggio era tale, che quando lo lodavano per la sua conoscenza, ribadiva sorridendo che l’unica vera conoscenza che possedeva era relativa al... (continua)

Savino Spina 21/07/2016 - 12:46
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LA SCALA UMANA


Io sto al di sopra della bestia dice
l’uomo. Pensa di essere intelliggente.
Se dimostro che non capisce niente
e quello è solo un tocco di vernice
ossia, non è nient’altro che arroganza
tanta ragione ho che basta e avanza.
Naturalmente la dimostrazione
richiede de seguirmi in un concetto
poiché per dimostrare quanto ho detto
ho bisogno di fare un paragone.
Percui vi prego, da questo momento
seguite bene il mio ragionamento.
Se adesso noi pensiamo seriamente
a una scala, che è fatta di scalini
quella è l’umanità. Grandi e piccini
uomini e donne, tutti lì ugualmente
hanno uno spazio limite disposto
in modo che ciascuno abbia un posto.
Sopra il primo scalino ci sta il “meglio”!
Fu quello che ispirò la banderula.
Non soffre, è sempre a corto di parola;
sta sempre addormentato mentre è sveglio
e, dal primo scalino mai non si alza
che la scintilla sua è piuttosto scarsa.
Conosce solo quella condizione
lui ha solo il pensiero che la panza
sia sempre piena, poi s... (continua)

enio2 orsuni 25/07/2017 - 12:22
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LA SCIENZIATA TENACE


E’ stata un genio del secolo scorso, nel campo della neurologia. Scomparsa nel 2012 poco più che centenaria, fu insignita del premio Nobel per la medicina nel 1986, grazie al merito di aver svolto importanti ricerche sul sistema nervoso, rivelatesi fondamentali per la comprensione di gravi malattie, tra cui il morbo di Parkinson e di Alzheimer.
Nata agli inizi del ‘900 in una famiglia ebrea colta ed agiata, in quel periodo storico che vedeva una rigida separazione dei ruoli tra uomo e donna, Rita Levi Montalcini ebbe la fortuna di essere stata stimolata alla ricerca intellettuale dal padre Adamo, ingegnere e matematico, che le inculcò l’importanza del libero pensiero e della tenacia per la propria realizzazione nella vita.
Infatti si considerò sempre una libera pensatrice e, grazie agli insegnamenti ricevuti dalla famiglia, inseguì le sue aspirazioni iscrivendosi, dopo il diploma, alla facoltà di medicina nella città natale, Torino. Si specializzò in neurologia e psichiatria, nonosta... (continua)

PAOLA SALZANO 20/12/2018 - 10:46
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La sconfitta negli occhi


Occhi luminosi perché vibranti di rabbia repressa oppure opachi perché è stata loro strappata la speranza? Nulla viene regalato dalla vita perché saracinesche di cristallo bloccano qualsiasi gioia, qualsiasi piacere da gustare. C’era la sconfitta in quegli occhi ed era visibile, palpabile, imbevuta di disperazione. Poiché quello sguardo mi era rimasto aggrappato al cuore mi alzai dalla sabbia e passeggiai sulla battigia per cercarlo e stabilire un rapporto umano con il proprietario. Perlustrai tutta la spiaggia poi, a un tratto, mi lasciai cadere sulle ginocchia con le onde che percuotevano le mie gambe come un monito all’auto - flagellazione. Adesso ricordavo quegli occhi e la loro angoscia, ma soprattutto dove li avevo visti: il mattino, dopo essermi risciacquata il viso.... (continua)

Magia 66 28/10/2015 - 16:26
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LA SECONDA OPPORTUNITA\'


Guardava fuori dalla finestra, ma non vedeva nulla. Chissà perché faceva sempre così? Era una sorta di riflesso incondizionato. Se c’era un problema, un pensiero, o anche un momento di noia, girava lo sguardo e guardava fuori. Quasi la risposta fosse fuori. Ed invece tante volte la risposta era dentro, non fuori. Fuori, c’erano solo i muri delle case, e il vecchio lampione, mezzo diroccato. Anche lui ne aveva visti di giorni migliori. Forse fuori, c’era anche qualche passante frettoloso, ma sicuramente, non la risposta ad una domanda, che perfino aveva paura di formulare.
Era strano, le idee le aveva tutte in mente, in una specie di chiara confusione, che quasi somigliava ad un gomitolo, eppure non un solo filo, le riusciva di isolare, non un solo pensiero logico, le si affacciava alla mente. Lei e il suo fidanzato, forse doveva dire ex, ormai, erano in pausa di riflessione, da quasi un mese. Ma nessuno stava davvero riflettendo su nulla. E questo lo sapeva. Ne stava male, certo, ma... (continua)

Marirosa Tomaselli 20/06/2021 - 11:28
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La sensibilità


Essere sensibili significa essere partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, significa mettere al primo posto il sentire e relegare al secondo posto l'apparire...significa sentire con l'anima e parlare col cuore .
Se tutti riuscissimo ad essere persone sensibili, certo non ci troveremmo in un mondo in cui si apprezza l'intelligenza pratica, il voler perseguire i propri obiettivi, senza farsi troppi scrupoli,accettando mille compromessi.
Oggi conta molto l'apparire e si fa di tutto pur di avere un pezzettino di visibilità. Così abbiamo dimenticato che la sensibilità è la sola che non consente agli attriti e alle tensioni, di avere la meglio sull'armonia.
Un amico sensibile risolve sempre amichevolmente le tensioni e i malintesi,non li fa diventare astio e rancore e la gentilezza d'animo porta sempre una nota armoniosa nelle nostre esistenze.
Anche il silenzio ha il suo valore, perché prende il posto delle parole,che sarebbero inadeguate in una situazione di sofferenza...il si... (continua)

Teresa Peluso 28/04/2023 - 19:21
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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La siepe rossa


Come ogni giorno verso l’ora di pranzo esce dal cancello e, costeggiando la siepe rossa fino in fondo alla stradina, raggiunge la cassetta della posta. Di solito si stiracchia prima di aprirla, poi se ci sono dentro bollette sbuffa solo un po’. Se invece è vuota, sbuffa solo un po’. E rientra con passo svelto come se avesse da fare.
Oggi ci ha trovato una lettera, e sbuffa giusto quel po’ per darsi sempre lo stesso tono.
Su scritto il suo indirizzo, e a inchiostro rosso “ rispedita al mittente”.
Rincasa e appende all’attaccapanni il domino per il cappuccio, ma dalla parte bianca. Esce dall’abito elegante, che quando lo guarda è come se guardasse il volto di una donna… quell’impressione di entrare nel sogno di un altro.
Qualcuno lo chiama illusionista, altri trattenendo una lacrima.
Alla scrivania si accende una sigaretta, un fusto con un incendio ad una estremità e uno sciocco dall’altra. Non trova il tagliacarte, e senza sbuffare apre in qualche modo la lettera.
Origlio da so... (continua)

Mirko D. Mastro 22/04/2020 - 08:03
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La Solita Giornata di Lavoro


Uno scoppio, le fiamme, poi il BUIO.
Pioveva anche quella mattina, pioveva come tutti i santi giorni in quella dannata città, Bristol 27 marzo 1754. Stava albeggiando, le gocce piccole e infide cadevano fitte sulle Slum, l’aria era malsana, pesante, quasi non si respirava. Si, era mattina, ma la luce del sole veniva oscurata dai vapori delle fabbriche, i fumi tossici che uscivano dalle strutture in acciaio coprivano il quartiere già a quell’ora; era mattina, ma era BUIO.
In una casupola non troppo lontana dalle baracche viveva Jason Stonks, nato il 14 marzo del 1715; viveva con sua moglie Lizzie e i suoi cinque figli, tre giovani uomini e due bellissime femminucce. Sapete, gli Stonks erano una famiglia fortunata, invece di vivere in una delle tante abitazioni nella baraccopoli, il padre di lui gli aveva lasciato in eredità una stalla che erano riusciti a sistemare. Non era propriamente una casa, ma era comunque uno dei posti migliori dove poter vivere in quel luogo. Come ogni gior... (continua)

Emanuele De Rubeis 02/10/2022 - 16:10
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