Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Il tesoro nel pollaio Le cinque del mattino.
Il pollaio freme, sua maestà si appresta ad uscire. Il sole già all'orizzonte, rallenta la sua corsa, il gallo è in ritardo! Ma eccolo uscire, con tutta la sua orgogliosa baldanza. Lisciando le piume, lentamente si avvicina al trespolo, il suo palco. Sale svolazzando goffamente e comincia la sua melodia, sempre la stessa. È il segnale e il sole riprende il suo cammino. Dopo svariati chicchiricchí e altrettanti gargarismi, scende e si avvia compiaciuto verso il letamaio, infinita dispensa vermaiola. Razzola, ruspa, becca e ruspa di nuovo e trova un foglietto semiavvolto come pergamena. Curioso lo guarda, una mappa forse, un tesoro? Tra frecce , asterischi e punti cardinali, nota una lista di nomi ma non gli importa tanto. Quello che importa è la mappa e comincia la sua ricerca. Cammina, cammina, il pollaio è grande ma non così tanto e incontra una gallina. <Buongiorno gallo, dove stai andando? > < Ciao, ho trovato una mappa, forse un tesoro e lo sto ... (continua) Loris Marcato 07/11/2020 - 21:41 commenti 3 - Numero letture:1232
Sara e il drago Sara è una ragazza di 16 anni, bella come tutte le ragazze della sua età. Piena di vita e di sogni, almeno uno al giorno.
Con le amiche, fantastica di viaggi di amori e del futuro. Vive con la mamma e il suo compagno. Il papà, morto un anno prima, in un incidente stradale. Il dolore del momento, ormai quasi passato, non il ricordo. Anche la mamma si era ripresa abbastanza bene e il nuovo compagno, -non è poi male-, come diceva alle amiche. Quella notte uno strano trambusto non la faceva dormire. L'indomani, a scuola c'era la verifica di latino. Doveva riposare, inoltre l'autobus, passava molto presto. I rumori continuavano e sembravano provenire da dentro la casa. Costretta ad alzarsi, indossò una vestaglia e uscì dalla stanza. Ora i rumori sono più forti, nitidi e... provengono dalla stanza della mamma! Silenzio, improvviso silenzio. Sara si avvicina, apre la porta... la scena è agghiacciante. La mamma riversa sul letto, sangue, solo sangue. Il suo compagno, Giulio, in piedi. An... (continua) Loris Marcato 16/07/2022 - 21:32 commenti 2 - Numero letture:409
La sequenza Questa mattina, scorrendo velocemente i titoli delle opere,
sulla destra in bacheca, ho notato una curiosa sequenza da, IL LIBRO DEI RICORDI a VIVO IN TE. Ho provato a legare i titoli ed è uscito questo; VADO A ZONZO Ringrazio tutti gli autori che involontariamente hanno partecipato alla stesura di questo mio... non so come chiamarlo.... (continua) Loris Marcato 03/05/2016 - 19:12 commenti 18 - Numero letture:1229
Jack Il suo nome era (ed è tuttora! ) Filippo, per gli amici, Jack. E, dai tempi della scuola, fin da bambino, tutti lo chiamavano in diversi modi: Fil, Pippo, Pipino e anche Filippino. Sapevamo bene che odiava i soprannomi e i diminutivi. Ma a noi che...
Quella mattina, durante la lezione di matematica, il professore chiamò proprio lui alla lavagna, Filippo. "Signor Rossi, ci disegni un triangolo rettangolo. Filippo, il signor Rossi, disegnò la figura e rimase immobile a guardare la sua opera. Dopo qualche secondo il professore, come suo solito, tuonò: "Dia un nome a quel triangolo! Bastava mettere ABC sui tre vertici e Filippo, lo sapeva bene. Ma lui no! Quella mattina no! Disegnò una nuvoletta sopra il vertice superiore, come quelle dei fumetti e scrisse dentro: "Il mio nome è Jack. Poi si voltò verso il professore, mostrando tutta la sua soddisfazione. Venne richiamato dal Direttore d'Istituto ed ebbe qualche nota di demerito. Da quel giorno lo chiamiamo Jac... (continua) Loris Marcato 17/01/2023 - 15:41 commenti 7 - Numero letture:395
Il commutatore (monologo semiserio) Si è rotto il commutatore, quel marchingegno cerebrale che filtra e devìa le emozioni; mandando il sorriso per le cose belle e le lacrime per le cose brutte.
S'è rotto! Ho controllato le connessioni, cambiato qualche capocorda e un paio di for-box. Mi sono perfino rilasciato (da buon elettricista) il Certificato di conformità. Nonostante ciò, mi ritrovo a scrivere cose tristi col sorriso in bocca e a versar lacrime scrivendo scanzonato. Il commutatore s'è cambiato d'uso diventando “invertitore”. Io, sono una persona seria, integra, direi quasi integrissima... ma, mi cacciano dal Sito, meglio: “integerrima”. Allora che fare? Scrivere cose semiserie, tragicomiche? Così da poter piangere ridendo? Non so! Potrei anche smettere di scrivere. Ma sarebbe una tragedia e al solo pensarci mi metterei a ridere. Capite, ora, il mio dramma? Non è facile! È come amare la suocera. Non si puo! Non si può e basta! Non me ne vogliano, adesso, le suocere. Solo, cavalco il sentimento popolare... (continua) Loris Marcato 12/09/2024 - 14:06 commenti 4 - Numero letture:276
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