RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Sei come la musica addosso (se la vita non ti sorride...)

(...falle il solletico)


In questo sabato pomeriggio
di luglio inoltrato
supino nel letto, mentre penso
all’ultimo racconto che ho scritto
dai più poco apprezzato,
allungo il braccio sul lenzuolo
umido tra il sonno e la veglia
e nel ristoro del ventilatore inizio
a conversare con te senza spazio
tra le nostre bocche, con la tua maglia
da cuscino che profuma
di quell’educazione che ho nel baciarti
col permesso dei tuoi occhi.
Guardo il tuo viso che ti sta d’incanto,
ti sussurro sulle labbra e per distrarti
ti faccio il solletico con la mia barba
sfatta, e scrivo su un foglietto
che un bacio deve peccare
di presunzione, fino
a credersi il primo per essere perfetto.


(Lui, 1/3)... (continua)


Mirko D. Mastro 19/07/2020 - 18:35
commenti 13 - Numero letture:819

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Il viaggio (aforisma, I fiordi come i poeti…) sedicesima tappa

Mentre il nostro salotto itinerante si sposta tra gli olivi con i loro tronchi sofferti, a testa alta nonostante tutte le fatiche, canterello “E ci son sere qua da noi/ che te ne vai a letto, ma dormire non puoi/ perché il silenzio qua da noi/ fa delle domande a cui non risponderai”.
Viaggiano con me in poltrone di varia foggia le sagome nitide di Ernesto, Giuseppe e Santa, e le ombre di Ferruccio, Arduino e Glauco. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria, Moreno, Laisa, Mary e Margherita.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
Intanto che i miei ospiti ancora sonnecchiano mi incuriosisce la storia di quel San Nicola da Myra che, smessi gli abiti vescovili per assomigliare a un simpatico vegliardo a bordo di un asinello, consegnerebbe i doni la notte di Natale.
Per te ho pensato all’aforisma, una breve frase che condensa un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale. Detto anche aforismo,... (continua)

Mirko D. Mastro 16/12/2020 - 19:22
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Reprobi Angelus 3.12

Tertio capitulo
Samaèl forse vi guarda dormire

I giorni che seguirono furono confusi, indistinti. Un continuo andirivieni di auto e genti alla locanda Della Cannella per commemorare quella vecchia macchietta che del paese conosceva il decoro. E i segreti.
Benedetta, rovinata nella più scorata malinconia per il lutto e la passività del marito, desiderava solo muoversi di nuovo liberamente. Si sentiva egoista. Il marito passava le giornate in bottega ad evadere gli ordini. Diceva di essere gravato dal lavoro. E le notti nel capanno retrostante la locanda a far chissà che.
<Andrà meglio Benedetta, qualunque cosa ora tu faccia non lo farà stare meglio… Se abbandonassimo tutti l’idea di credere nel diavolo, forse le brave persone smetterebbero di morire> Lobella guardava nel cappuccino sperando di ritrovarci forse il sorriso dell’amica.
E cercando di togliersi dalla testa quei pensieri sulla presunta somiglianza tra il forestiero e l’impenetrabile uomo del dipinto.
<A ... (continua)


Mirko D. Mastro 17/04/2022 - 19:42
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Oggi il cielo ha un dolore bellissimo

Sarò allo scrittoio con uno di quei golfini senza le maniche
sotto la giacca di velluto marrone a scrivere e guardarti
preparare una di quelle leccornie o a prenderti cura delle piante del balcone.
Coi tuoi capelli bianchi, e ancora la freschezza dei trent’anni.

Continui a fare la piega al lenzuolo dov’è il mio cuscino,
anche se da poco meno di un anno ti guardo da una piega nel cielo.... (continua)


Mirko D. Mastro 12/03/2022 - 17:43
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Giustezza palesata- Alinea IV

Eravamo assieme

Al fianco del Califfo Yusuf osservasti
senza muovere ciglio i mercanti arabi
di schiavi, e alla tavola del governatore
di Cordova faceste la conta dei morti:
diciotto milioni tra gli oppressi, incuranti
della mia presenza, un suo lacchè a ore.
In sella col re Tamerlano lasciaste sul
campo diciassette milioni di cadaveri,
e davanti al fuoco ascoltasti, alticcio
appena fuori dalla tenda di Gengis Khan
i racconti dei guerrieri mongoli alteri
dei quaranta milioni caduti; dal pagliericcio
nel recinto dei cavalli vi udii anch’io.
Eravamo insieme anche durante la conquista,
l’esplorazione e l’occupazione delle Americhe.
Tu con i tuoi bei vestiti in tessuto di cotone
da colonizzatore, io laido mozzo sdegnato.
Quindici milioni periti per visioni estatiche.


…sono chi ha fatto…


-Dentro queste Cronache azzimate da poema in sei alinee, la fede come a volte accade non è che il motivo addotto a discolpa di ben altro.
Chiede un'altra volta an... (continua)


Mirko D. Mastro 07/02/2023 - 03:29
commenti 5 - Numero letture:264

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