Alfabeto, in qualche parte nascosta dei miei sogni
ho l'anima immersa nei colori, appesa alla parola,
ingoiata d'arcobaleno, respirata dal rosso tramonto.
Migliaia di fiori, abitati da esseri viventi–parlano,
creano cerchi di carta intestata: all'infinito umano.
(racconto breve)... (continua)
Ho messo la cravatta regimental, un regalo, e sulla fine di giugno sono entrato per la prima volta nella Redazione dove mi aspettava una persona a voi nota per il passaggio di consegne di OggiScrivo. Caffè della macchinetta e una stretta di mano, le presentazioni. Il mio nome… Carlo Collodi (vero nome Carlo Lorenzini) o Italo Svevo (Aron Hector Schmitz) oppure Sveva Casati Modignani (addirittura i coniugi Bice Cairati e Nullo Cantaroni si celano dietro questo pseudonimo) o ancora Elena Ferrante (forse Anita Raja) e posso continuare: Gabriele D’Annunzio (Gaetano Rapagnetta), Umberto Saba (Umberto Poli), Guido Morselli (Guido Piovene), Curzio Malaparte (Kurt Erich Suckert), Alberto Moravia (Alberto Pincherle) ed Emilio Salgari (Guido Altieri o anche Federico de Roja per firmare i suoi romanzi d'avventura) ecc.
Ho segnalato nella Bacheca l’avvicendarsi della Redazione sulla fine di giugno con un nuovo Editing e il passaggio di consegne di OggiScrivo da una persona a voi nota all’Edit... (continua)
La bellezza
La bellezza è
un fiore che sboccia,
una farfalla che danza,
un uccellino che canta.
Un arcobaleno
che colora le nubi,
la neve che scende,
la pioggia che cade.
Il giorno,
la notte.
La bellezza è
nel cielo infinito,
nel mare immenso,
nella luce del sole,
nella luna piena,
nelle stelle cadenti.
Nei monti,
nei fiumi,
nei laghi.
In un volto
che passa
e non resta,
e rimane
dentro di noi.... (continua)
Cicco e Peppe erano come due alberi cresciuti nello stesso campo, intrecciati da piccoli, sfidandosi a chi toccava per primo il cielo.
Ma col tempo, uno fiorì sereno, l’altro si sentì all’ombra.
Peppe guardava il verde di Cicco e sentiva crescere spine nel cuore. “Perché lui sì?”
Un giorno, vide Cicco piegarsi su un ramo spezzato: non c’era vanità, solo cura.
Peppe capì allora che non si cresce misurando i rami degli altri, ma annaffiando le proprie radici.
Smettere di invidiare fu come ricevere acqua dopo una lunga siccità.
Da allora, i due alberi… fiorirono di nuovo vicini....
(continua)
Goditi il tuo corpo, l'unico oggetto che (ormai) ricorda vagamente te.
Se non ti dovesse bastare o piacere, beh, aggiungici del profumo (scegli la marca che meglio ti rappresenta… ah, vero, non lo sai), fai palestra.
Il tempo di ritrovare te stessa è scaduto, quello di salvarci—mai esistito.
Divertiti, perditi nei modi che vuoi.
(come puoi)... (continua)