La mia ex ragazza voleva una vita da fiaba.
Un giorno, ispirandomi a una storia dei fratelli Grimm, decisi di accontentarla. In buona sostanza le diedi una pagnotta e la lasciai da sola nel bosco.
Mi chiedo se a quest'ora non sia diventata una principessa....
(continua)
Vedevano da dietro i due genitori ed il loro figlio riscaldarsi al tepore dei loro fiati.
L'inverno adorava il Messia venuto a redimere il mondo ma l'asino e il bue scossero la testa, non coinvolti dall’atmosfera gioiosa.
L'asino pensò quanto poco sarebbe cambiata la sua vita fatta di frustate e di lavoro duro con persone e fastelli sulla groppa.
Il bue considerò anche lui quanto poco cambiasse la sua in attesa di diventare carne da servire in pranzi di nozze.
Dopo pochi giorni l'asino fu caricato di vettovaglie dalla famigliola e il bue portato a Cana.... (continua)
Si sa, i cellulari sono come le feste di Natale, prima o poi bisogna comprarne uno nuovo, perché vanno in tilt, la batteria è lenta e non si accendono più.
Da giorni, il telefono del mio ragazzo fa fatica a ricaricare la batteria, lui mi avvisa che se non risponde più, il telefono è andato.
Sono già per strada, che devo andare a prendere delle crocchette per i miei gatti, ma prima faccio un salto da lui perché non ho capito se è già andato al centro commerciale, se è disteso sul divano a mangiare patatine seguendo la partita, probabile e così vado dritta da lui.
Lo trovo davanti al divano che guarda la partita, con faccia da pesce tonno Findus, perché segue i commenti della partita andata male.
Io tutta preoccupata su come fare per sentirlo, come fare per mettersi in contatto se finiamo più tardi lavoro, penso già al piccione viaggiatore, o un gufo trovato da qualche parte, i suoi occhi grandi che dicono: è arrivata posta! non bollette!
Optiamo per provare caricabatteria divers...
(continua)
Susi era l’amore delle medie. Sarà stato per il nome, con la ”i” semplice, per lo sguardo imbronciato e misterioso, i capelli neri, gli occhi castani ed il suo essere minuta.
Come un fachiro mi stiravo girandomi indietro, perché ero al secondo banco della prima fila e lei al penultimo della terza. Guardavo, e non guardavo più.
L’ultimo anno mi regalò un pezzo di stoffa plastificata per foderare un portacarte che costruimmo nelle ore di applicazioni tecniche.
Il portacarte, tenuto fino alla metà degli anni duemila, è andato perduto in un trasloco.
Era nero “con i fiori non ancora appassiti”.... (continua)
Sta seduto, spalle al muro, lo sguardo ansioso rivolto alla porta dell'addio. Senza alcuna spiegazione gli ha detto che se ne andava e di non cercarla.
Mentre scende la sera e il buio l’avvolge, lacrime silenziose scorrono come una pioggia acida su quell’amore spezzato. I sogni infranti bruciano nell’anima , l’eco assordante del dolore si insinua nei suoi pensieri e il suo cuore si sente come un cane randagio senza più dimora.
Gli occhi in speranzosa attesa fissano quella porta; ma la porta, un muro impassibile, resta chiusa e l' oscurità avvolge il suo spirito mutilato....
(continua)