Vorrei vivere la mia vita da clochard in liberta senza paura… emozionarmi al ricordo della mia compagna… mentre la immagino tra le stelle che mi ascolta, senza giudicarmi… con lei condivido i pochi ricordi che mi sono rimasti… quelli che l’alcol ancora non lì ha cancellati. La mia e una corsa contro il tempo, contro la prepotenza, contro l’indifferenza, contro me stesso… perché vivere in solitudine non e bello, ma neanche questo me e concesso! la paura
di non svegliarmi più non mi fa più dormire… ho una gran voglia di dormire, cerco disperatamente di poter almeno nei sogni assaporare un sorriso sincero, una parola che mi fa emozionare. Vivere è un obbligo imposto da Dio, indipendentemente dalle condizioni che vive una persona. Sarebbe facile attribuire a Dio tutte le colpe ma non e cosi perché le scelte le ho fatte io. Perciò sono consapevole della vita che faccio quello che invece la rende difficile è la cattiveria, l’indifferenza, l’ignoranza, la discriminazione delle persone.
Cadere giù e facile, difficile è rialzarsi… essere giudicato, senza che conoscono il come, il perché! Di questa mia situazione. Che ne sanno cosa si prova quando la donna che ami diventa un vegetale a causa di una malattia! È che per curarla ho venduto tutto quello che potevo per poi perderla per sempre. Che ne sanno cosa si prova nel sprofondare nell’abisso della solitudine senza via d’uscita… ma a chi può interessare lo stato d’animo di un clochard? A nessuno! dalla vita ho imparato che è sbagliato far vedere l’oceano che ho dentro a chi a mala pena si regge a galla. Questo vale per i cosi detti amici.
“Questo racconto e l’esperienza raccontata da un uomo che ha perso tutto per amore della propria compagna. Io lo solo postata”
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