Il fruscio del vento rende malinconico il suo ultimo assaggio di città, irremovibile come non si dimostrava da tempo compie gli ultimi passi che lo separano dal treno. La pesantezza delle gambe non lo abbandona nemmeno adesso, ora che tutto sembra deciso, come nel più logico disegno del fato. Guarda un’ultima volta il tabellone delle partenze, per assicurarsi di non sbagliare e nel frattempo maledice la sua insicurezza, unica compagna fedele di una vita che non ha certezze. Assapora con una certa riluttanza il tabacco che sprigiona un aroma maligno nella sua bocca asciutta, sorride al pensiero del fumo che lentamente logora e rovina per sempre i suoi polmoni. La vita ormai sembra una drammatica fatalità, il suicidio a cui tanto ha pensato gli pare una via d’uscita troppo banale, la peggiore sofferenza adesso è cercare di sopravvivere, limitandosi a respirare e sopportare questa atroce esistenza terrena. Poi però sente il suo nome scandito da quella voce angelica e inconfondibile, ma non si volta, convinto di essere preda di un tragico scherzo del suo intelletto. Eppure il nome continua a essere scandito, sempre più vicino, sempre con più insistenza; decide di guardare indietro, solo per un attimo, solo per capacitarsi di quanto la sua anima sia malata. Lei però è veramente lì, i loro occhi si incrociano e cominciano a parlarsi. La rabbia e la gelosia si mescolano a un sentimento d’amore, che nemmeno la lontananza potrà mai cancellare. Il vento irrispettoso delle umani sorti scuote ulteriormente i loro pensieri; lei si avvicina ancora di più, per cercare di afferrare la sua mano, che titubante dapprima prova a divincolarsi, ma poi cede e si lascia trattenere. Il tremolio di entrambi dimostra come le pulsazioni di amore siano ancora fortemente presenti e mentre i loro occhi continuano a discutere, di tutto quello che non sono mai stati capaci di dire; dietro di loro un treno, insolitamente in orario, decide di partire, per aiutare due giovani amanti a trovare le chiavi del loro futuro.
Racconto scritto il 27/12/2016 - 12:58
Da pietro renis
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Commenti
Grazie mille Patrizia, sono contento che ti sia piaciuto!
pietro renis 29/12/2016 - 10:27
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Che bel racconto, che emozionante finale, un crescendo di attese! Un treno che parte e due vite che si ritrovano per amarsi... immagine davvero suggestiva!
Patrizia Bortolini 28/12/2016 - 12:19
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