Gli occhi commossi, i sorrisi, YMCA.
Qualcuno si commuove per le bollicine, qualcuno perché questo momento l’avrebbe condiviso con qualcun altro che non è lì o che purtroppo non c’è più.
Qualcuno brinda al futuro con il passato.
E forse qualcuno si commuove pure per quella improvvisa e malinconica presa di coscienza sulla caducità umana. Che tutto, ma proprio tutto, fugge al nostro controllo e alla nostra consapevolezza e che, per triste, gioioso, burrascoso, sereno, pieno o vuoto che sia, un altro pezzettino di vita è ben presto divenuto storia.
Storia personale, storia universale.
Pur sempre, storia.
Capodanni, compleanni, fuochi d’artificio spettacolari ed eccole, all'occorrenza, che tutte le cariche di aspettative e di buoni propositi pronte per l’uso esplodono nelle nostre testoline.
Soudain, ci brillano gli occhi e quante stronzate – passatemi il termine – balenano alla nostra attenzione?
Speranze, desideri, incitazioni all'azione e moniti, tutti riuniti, chiari e finalmente distinti dalle fitte nebbie dei nostri pensieri. Sarò così, farò questo, quello, dirò questo e quello. Piuttosto, beviamo, è meglio. Buon 2017 a tutti noi etc. etc.
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