"The Japanned Box" è un racconto di Arthur Conan Doyle pubblicato nel 1922 nella raccolta "Tales of Terror and Mystery". Una storia incentrata sul susseguirsi di diversi sentimenti del protagonista-narratore nei confronti di un datore di lavoro dalla personalità enigmatica: timore, prima, per una figura definita, senza mezzi termini, "terribile"; rispetto e comprensione, quando gli viene narrata la sua storia; ribrezzo, quando un'accidentale scoperta pare abbia come unica spiegazione una sua ricaduta negli antichi vizi, mascherata da una ignobile ipocrisia; apprensione, quando fra le varie ipotesi si affaccia quella ultraterrena; commozione, e pietà, verso l'uomo, quando, per un banale incidente, l'arcano gli viene svelato. Una spiegazione oggi tranquillamente prevedibile, in grado però di suscitare quel "sense of wonder" tipico della fantascienza, verosimile nel 1922, ma che risulta purtroppo perduto circa un secolo dopo.
Sarebbe pretenzioso proporsi, qui, di presentare Arthur Conan Doyle, noto soprattutto per essere il creatore dell'investigatore per antonomasia Sherlock Holmes, ma autore anche di diversi romanzi e racconti di avventura, horror e fantascienza, fra cui la raccolta di dodici "Racconti dell'orrore e del mistero" da cui questo lavoro, uno dei pochissimi di questo autore finora scampati, pare, alla traduzione nella nostra lingua, è tratto, disponibile ora nelle principali librerie on line (Kindle, Kobo, Mondadori Store, ecc.) in formato e-book, al prezzo indicativo di € 0.49.
Voto: | su 0 votanti |
Nessun commento è presente