22 settembre 2017
Ho un sogno, di poter esprimere il mio amore a colori, di poterlo gridare ma non dalla cima di un precipizio, quanto in una piazza, con lei accanto a me. Stavolta non sole contro tutti ma insieme ed in pace. Perché nel mio sogno le persone ci sorriderebbero vedendo quanto il nostro sia puro amore, non ci squadrerebbero come se appartenessimo ad un'altra razza di cui sentirsi minacciati. Non ci sputerebbero in faccia in modo che la loro saliva santa possa purificarci dal peccato. Perché non mi sento una peccatrice, ma se pur lo fossi perdonatemi, sono malata. Ne sono consapevole, sono malata...di amore e non è un amore momentaneo, ma di quelli che ti fanno immaginare una vita insieme all'altra metà, che ti fanno sognare e palpitare prima dell'incontro. Non ha senso condividere quanto il ritmo del mio battito cardiaco sia fuori controllo o lo stomaco fuori di sé, mi hanno già diagnosticato la malattia e spero sia terminale. Perciò scusami madre se non ti rassicuro quando ti vedo piangere in un angolo per colpa della mia malattia, scusa padre se non ti presto attenzione quando con la forza tenti di curarmi, ma lei sta per arrivare sotto casa e penso sia la mia unica cura.
Ho un sogno, di poter esprimere il mio amore a colori, di poterlo gridare ma non dalla cima di un precipizio, quanto in una piazza, con lei accanto a me. Stavolta non sole contro tutti ma insieme ed in pace. Perché nel mio sogno le persone ci sorriderebbero vedendo quanto il nostro sia puro amore, non ci squadrerebbero come se appartenessimo ad un'altra razza di cui sentirsi minacciati. Non ci sputerebbero in faccia in modo che la loro saliva santa possa purificarci dal peccato. Perché non mi sento una peccatrice, ma se pur lo fossi perdonatemi, sono malata. Ne sono consapevole, sono malata...di amore e non è un amore momentaneo, ma di quelli che ti fanno immaginare una vita insieme all'altra metà, che ti fanno sognare e palpitare prima dell'incontro. Non ha senso condividere quanto il ritmo del mio battito cardiaco sia fuori controllo o lo stomaco fuori di sé, mi hanno già diagnosticato la malattia e spero sia terminale. Perciò scusami madre se non ti rassicuro quando ti vedo piangere in un angolo per colpa della mia malattia, scusa padre se non ti presto attenzione quando con la forza tenti di curarmi, ma lei sta per arrivare sotto casa e penso sia la mia unica cura.
Racconto scritto il 24/09/2017 - 15:22
Da my way
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Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Un racconto breve, intenso. Scorre bene ed è molto incisivo.
Francesco Gentile 25/09/2017 - 18:33
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my way, la mia strada, ed in questo racconto, bello a mio avviso, dimostri che la sai prendere. Se è autobiografico applaudo al coraggio...nascondere rende la vita un tormento.Un saluto.
GianMaria Agosti 24/09/2017 - 18:48
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