Ai margini d'un ruscello, fra ruderi e un cipresso, sorge una vecchia chiesetta, e poi l'aperta campagna.
Nelle ore pomeridiane cammino con il mio passo da lumaca e con un bastone da pastore verso la chiesetta.
Mi appoggio fra i vecchi ruderi, aspettando l'ora del vespro, quando si addormenta l'ultimo raggio di sole e poi quel tocco di campana e l’Ave Maria, come quando ero bambino.
Nei mesi d’inverno la mamma veniva a prendermi e con il suo scialle mi asciugava il viso, bagnato da qualche fiocco di neve.
Oggi quella chiesetta è tutto quello che resta ancora in me, solo ricordi, che come l'ombra, seguono i miei passi ovunque.
Racconto scritto il 05/10/2017 - 18:36
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Commenti
Bel quadretto dipinto con i colori del sentimento e della nostalgia...il ricordo della mamma e la chiusa lo rende anche struggente. Complimenti. Un saluto...
GianMaria Agosti 06/10/2017 - 13:10
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Mi piace molto questo affresco ben tratteggiato e lucente.
Vincent Corbo 06/10/2017 - 10:30
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Bella composizione in prosa. Avvolgente atmosfera, poetica, permeata dai ricordi e da un profondissimo significato dell'esistenza.. Molto apprezzato
Francesco Gentile 06/10/2017 - 10:13
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SALVATORE...un racconto che ha il sapore della favola. Bellissimi ricordi che aiutano a vivere Notte E' tuo il mio voto e la stella.
mirella narducci 05/10/2017 - 23:06
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Ricordi teneri e indelebili, riassunti in un gesto materno di amore.
Piaciuto
Piaciuto
Grazia Giuliani 05/10/2017 - 20:47
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