Coronavirus ... quel che è bene sapere
Il Coronavirus identificato a Wuhan, in Cina, per la prima volta alla fine del 2019 è un nuovo ceppo virale che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo.
I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.
I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo. In particolare quello denominato provvisoriamente all'inizio dell'epidemia 2019-nCoV, non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina a dicembre 2019.
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Sintomi
I sintomi più comuni di un’infezione da coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
Nuovo coronavirus: il punto sui meccanismi di trasmissione
Secondo i dati attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus. L’OMS considera non frequente l’infezione da nuovo coronavirus prima che sviluppino sintomi.
Il periodo di incubazione varia tra 2 e 12 giorni; 14 giorni rappresentano il limite massimo di precauzione.
La via di trasmissione da temere è soprattutto quella respiratoria, non quella da superfici contaminate. E’ comunque sempre utile ricordare l’importanza di una corretta igiene delle superfici e delle mani. Anche l’uso di detergenti a base di alcol è sufficiente a uccidere il virus. Per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina).
Le malattie respiratorie normalmente non si trasmettono con gli alimenti. Anche qui il rispetto delle norme igieniche è fondamentale.
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Uno studio prodotto da alcuni scienziati della South China University
getta nuove ombre sulle prime fasi di diffusione del coronavirus. Secondo fonti ufficiali, il virus sarebbe stato trasmesso all'uomo da pipistrelli contaminati venduti in un mercato del pesce di Wuhan.
Esiste l’ipotesi che i serpenti abbiano fatto da "ospiti secondari" del coronavirus.
Secondo gli scienziati "i serpenti sono i più probabili animali selvatici serbatoi del virus 2019nCoV (il nome dato al virus dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr)". Molte persone infettate dal coronavirus, infatti, risulterebbero aver mangiato animali selvatici acquistati al mercato di Wuhan (ora chiuso), dove venivano venduti, oltre a frutti di mare, anche pollame, serpenti, pipistrelli e altri animali da allevamento (CANI E GATTI ?).
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Adesso è chiaro
che il virus 2019-nCoV è un mix di un coronavirus proveniente dai pipistrelli e di uno che arriva dai serpenti e che da questi ultimi sarebbe passato agli esseri umani, adattandosi al nuovo ospite e acquisendo la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. Ricombinandosi geneticamente nei serpenti, quindi, il nuovo virus ha fatto il cosiddetto 'salto di specie', acquisendo nuovi recettori che gli permettono di legarsi alle cellule del sistema respiratorio umano.
Pertanto, anche il 2019-n-CoV, come altri coronavirus, come l’africano virus Ebola e l’indiano virus Nipah, è responsabile di una zoonosi, in altre parole un’infezione trasmessa da un animale infetto serbatoio (dove il virus completa il suo ciclo biologico e prolifera) all’uomo. Il luogo da dove si sarebbe generata l’epidemia di coronavirus, infatti, è il mercato del pesce di Huanan, a Wuhan, dove si vendono e consumano alimenti crudi e cotti, come la tradizionale zuppa di pipistrello, tra numerosi banchi di animali vivi per uso alimentare, tra cui mercati di maiali, pipistrelli, koala e coccodrilli, (Come anche CANI E GATTI macellati sul momento a richiesta dell’onolevole consumatole ?) per cui si mescolano persone con altri mammiferi potenzialmente infetti.
In tali condizioni, il rischio di trasmissione è molto alto soprattutto se saliva, feci e urine di animali infetti vanno a contaminare pietanze (vegetali e animali) e da qui le mani, che se non adeguatamente lavate, diventano un ottimo veicolo di contagio, soprattutto nel luogo affollato di una città popolosa. Giusta la quarantena, quindi.
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Come si cucina (e si mangia) il pipistrello in Cina
La zuppa “officinale” è preparata e servita allo stesso modo di un piatto di pesce fresco in un nostro ristorante. Il cameriere vi presenterà una gabbia con alcuni dei suoi migliori pipistrelli vivi da cui è possibile scegliere la creatura più appetitosa. Attenzione però, come accade per i frutti di mare crudi della tradizione pugliese, anche i pipistrelli possono essere consumati crudi, dopo essere stati abbattuti e scuoiati davanti al cliente, per poi essere rifiniti in cucina. Crudi o cotti, sono serviti conditi con zenzero, cipolline e salsa di soia o crema di cocco.
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Buone cose gente!
Quei “cosi” che misurano la temperatura posizionandoli sulla fronte dei “viandanti” … sono una vera garanzia!
Dell’eventuale periodo d’incubazione del virus … che c’importa? Se non appaiono sintomi
“de visu” … è tutto a posto (speriamo).
Ce ne sarebbero di cose da dire in proposito … direttamente e indirettamente collegate!
Intanto si chiudono le scuole che, come si dice dalle mie parti, è meglio che un pugno in un occhio!
Grazie per i vostri incisivi commenti.
ma ora si potrebbe fare a meno di tutta questa mattanza.