“Ma come, gli diamo dei soldi in più e lui non li vuole?”
No, perchè il lavoro non è elemosina, si paga per quello che si fa' e non c'è bisogno di elargizioni ulteriori.
La coerenza la pretendeva anche dagli altri. Quando vinse un concorso per entrare in Provincia gli dissero che il posto era a Piombino e avrebbe dovuto fare il pendolare. Lui rinunciò salvo poi vedere che chi lo aveva sostituito era entrato a Livorno: fu una delusione!
No, non lo ammetteva che i compagni lo avessero ingannato!
“Ma te lo dovevi immaginare...” - Gli dissero.
“Ma assolutamente no, dai compagni no!”
“I comunisti si devono vedere da quello che fanno, non da quello che dicono.”
La coerenza però non lo abbandonava e ripresentò il conto qualche anno dopo. Entrato come usciere, doveva allestire il banco della Giunta durante la riunione del consiglio. Davanti agli assessori doveva posizionare le bottiglie d'acqua che erano in numero inferiore agli assessori, pertanto ognuno doveva prendersi il bicchiere e attingere dalle bottiglie autonomamente.
Il capo uscere gli disse che doveva, su richiesta, versare l'acqua nei bicchieri per evitare non si sa quali imbarazzi negli assessori.
“Ma non se ne parla! Io faccio l'uscere, non il cameriere. Hanno le mani libere e possono farlo da soli...”
Il capo usciere gli disse che lo metteva in imbarazzo perchè si era sempre fatto così...
“Non ti metto in imbarazzo, digli ai “compagni” che non ho intenzione di fare quanto richiesto e se hanno qualche lamentela che ne parlino con me... magari in federazione...”
Inutile dire che quella fu la prima ed anche l'ultima volta che gli fu chiesto, anche perchè fu trasferito in una sede distaccata.
“Quando non sai quale sia la via del dovere, scegli la più difficile”, e la coerenza lo è spesso.
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