L’altro viaggio 6/16 (Richiamo)
…di quando ancora ero MastroPoeta.
A fra quattro giorni amici miei. Martedì voglio raccontarvi invece di come a volte nonostante la tristezza per chi non c'è più, arrivano pensieri di luce a dipanare dolore.
Ora se mi permettete, canticchio (le abitudini sono dure ad andarsene) “Un'ora, un giorno, una vita (…) / Che cosa vuoi che sia?”
Non me ne sono forse mai
andato davvero,
la porta sempre aperta.
Tace il vento, taci ti prego… ascolta.
Non avrei mai desiderato altri battiti
del cuore sul mio petto, perduto solo
amore dietro l’unica scelta sofferta.
(Entrata in scena, maggio-giugno 2020)
Mastro cavatore
Sempre giù nei regni oscuri
batto batto col piccone
ed al grembo della terra
strappo i blocchi di carbone.
Giù nel cuore della terra
nero nero e impolverato
compio lieto il mio lavoro
che parrebbe tanto ingrato.
Il bel sole non mi scalda
non mi allieta col suo raggio
ma nel cuore ho un altro sole
che ravviva il mio coraggio.
“Batti” dico “minatore
tutto il mondo è rallegrato
se riceve il buon calore
che il tuo braccio ha preparato”.
E la terra ti sorride
se la liberi dai doni
da millenni custoditi
per i figli tristi e buoni
(Il minatore, E. Minoia)
Celest
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L'avevo già intuito due racconti fa e credo di capire oggi più che mai che il nome in calce è "Celeste" visto poi che adesso è scritto praticamente tutto.