Ogni mattina è impresa fantozziana preparare la prima colazione.
Le possibilità economiche migliorate, i gusti sempre più difficili dei commensali, i prodotti sempre più sofisticati, pubblicizzati all’inverosimile, che violentemente entrano nelle nostre case, attraverso quella scatola infernale, che si chiama televisione, rendono sempre più arduo questo compito, che naturalmente spetta a me.
Una volta era diverso, non c’erano tante pretese, mia madre preparava solo caffè e latte per tutti. A noi bambini, dava una fetta di pane avanzata la sera prima, spalmato con burro e zucchero.
Solo la domenica era un giorno speciale, e la tavola era arricchita da biscotti anonimi, comprati a peso dal fornaio.
Questa era la colazione tutti i giorni, tutti i mesi, tutti gli anni della mia infanzia.
Oggi, mia figlia s’indigna se le presento la stessa colazione del giorno prima.
E’ inconcepibile pensare di mangiare la stessa fetta di torta di ieri, questo è sicuramente considerato un oltraggio al suo palato!
La mia sveglia è un’ora prima degli altri.
La tavola deve essere sempre imbandita, per avere più scelta.
Caffè, latte, the e succhi di frutta, naturalmente non mancano mai, e a seconda delle stagioni le alternative, nel periodo natalizio, il panettone, le chiacchere a carnevale, la colomba a Pasqua.
D’inverno, le spremute d’arancio o pompelmo, tanta vitamina C, tutto senza zucchero per carità, per mantenere la linea.
Le brioches naturalmente, devono essere calde, fragranti senza farcitura, con qualche granello qua e la di zucchero, senza esagerare.
I biscotti solo di marca, noccole, tegolini, nastrine, allineati nel vassoio.
D’estate il menù cambia: Fette di pane in cassetta, tostate al punto giusto, non troppo bianche, non troppo scure, morbide, ma croccanti, (per non alimentare il cestino dell’immondizia),
Le fette imburrate, spalmate con miele d’acacia, o marmellata di frutta di bosco, e un freschissimo succo di frutta, preferibilmente alla pera.
Yogurt solo Yo-yo, al naturale, quello dei fermenti lattici.
Tutto deve essere preparato in orario, perché ognuno deve correre al posto di lavoro o a scuola e deve esserci un intervallo abbastanza tollerabile per una corretta digestione.
A me naturalmente il boccone va giù veloce, non ho tempo per queste sciocchezze.
Poi, quando tutti escono, a me resta il compito più ingrato, riassettare tutto.
Pigne…Pigne…Pigne di piattini, tazzine, vassoi, posate si sono accumulati nel lavello.
La cucina sembra un campo di battaglia, e le stoviglie sporche, tanti soldatini che aspettano impazienti d’esser riordinati nella credenza.
tutto sembra difficile, impossibile.
Ma poi in due minuti…
- Tanto tu sei a casa, non lavori - ripetono sempre.
Finalmente sola… Finalmente libera…
Ha inizio una nuova giornata!
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