Un guaio da 7 kg e 120 cm (Un problema soprannaturale)
Pochi giorni prima dell’inizio della battaglia di Ragnarok tra divinità e giganti Thor, figlio di Odino, si ritrovò con due problemi: il suo martello, capace di comandare tuoni e fulmini e di creare le tempeste, si era spezzato nello scontro con un avversario mostruoso mentre cercava di proteggere l’umanità; e il nano Sindri, creatore del martello, era appena stato ucciso da suo fratello Loki durante una partita a Monopoly.
Thor, pensando fino ad avere il mal di testa, si ricordò di un vecchio amico che di mestiere faceva il supereroe tra la sua pacifica razza aliena dei Korbiniti. Beta Ray Bill era una delle due persone che come lui potevano sollevare il pesante martello.
Allora Thor prese lo smartphone e lo chiamò subito: ”Beta, vecchio mio, dimmi che puoi fare qualcosa per il mio martello…”. Il supereroe rispose: ”Ci proverò, amico mio”.
Ma Beta non riuscì a ripararlo. A questo punto Thor si ricordò che sulla Terra viveva l’altra persona capace di impugnare il suo martello, l’architetto Masterson che dopo avergli salvato la vita ricevette la sua forma e i suoi poteri diventando Thunderstrike.
Thor andò da lui nella sua casa al cinquantesimo piano di un grattacielo accanto alla statua della Libertà e chiese anche a lui: ”Eric, puoi aggiustare il mio martello?”. Thunderstrike cominciò a disegnare e fare calcoli. Andò avanti per tre ore e a quel punto con un filo metallico riparò il martello.
Domani la battaglia sarebbe cominciata. Thor adesso era tranquillo, aveva di nuovo il suo martello e per ringraziare i suoi amici allontanò la tempesta che stava raggiungendo New York e trasformò in fuochi d’artificio la pioggia di meteoriti che stava per abbattersi sulla galassia dei Korbiniti.
Thor, pensando fino ad avere il mal di testa, si ricordò di un vecchio amico che di mestiere faceva il supereroe tra la sua pacifica razza aliena dei Korbiniti. Beta Ray Bill era una delle due persone che come lui potevano sollevare il pesante martello.
Allora Thor prese lo smartphone e lo chiamò subito: ”Beta, vecchio mio, dimmi che puoi fare qualcosa per il mio martello…”. Il supereroe rispose: ”Ci proverò, amico mio”.
Ma Beta non riuscì a ripararlo. A questo punto Thor si ricordò che sulla Terra viveva l’altra persona capace di impugnare il suo martello, l’architetto Masterson che dopo avergli salvato la vita ricevette la sua forma e i suoi poteri diventando Thunderstrike.
Thor andò da lui nella sua casa al cinquantesimo piano di un grattacielo accanto alla statua della Libertà e chiese anche a lui: ”Eric, puoi aggiustare il mio martello?”. Thunderstrike cominciò a disegnare e fare calcoli. Andò avanti per tre ore e a quel punto con un filo metallico riparò il martello.
Domani la battaglia sarebbe cominciata. Thor adesso era tranquillo, aveva di nuovo il suo martello e per ringraziare i suoi amici allontanò la tempesta che stava raggiungendo New York e trasformò in fuochi d’artificio la pioggia di meteoriti che stava per abbattersi sulla galassia dei Korbiniti.
Racconto scritto il 03/04/2022 - 16:34
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