Margherette non ne poteva piu' di quel cane guastafeste che le rovinava tutte le orchidee e allora prese il trench ciclamino e decise di lasciare le mura del piccolo appartamento parigino.
Attraversò i viali centrali pervasa dal profumo delle aiuole di menta tipico della stagione.
La ragazza oltrepasso' Ponte Alessandro III guardando i placidi flutti della Senna sottostante fino ad approdare ad un vernissage a Place delphine. Marguerette si disse tra sé e sé che non c'era nulla di male ad entrare dentro. Oltrepasso' la soglia e fu subito catapultata tra la folla, di fronte a lei tavole di Van Gogh dalle pennellate decise e raffinate.
Alle sue spalle invece quadri di Kandinski dai soggetti astratti e colori sfavillanti. Non so come un cameriere le mise in mano un calice con dentro un liquido giallognolo aspro e frizzantino. Indietreggio' due passi dai van Gogh e per sua sfortuna andò a urtare un altro visitatore innondandolo di vino.
"Chiedo terribilmente scusa. Sono mortificata"disse Margherette," Fa nulla " rispose quell uomo stempiato dalla mascella quadrata e con i più bei occhi verdi che lei avesse mai visto. Iniziò a tamponare il vino sul completo dello sconosciuto, d'altro canto l' uomo la squadrava divertito, quel viso non troppo perfetto, gli occhi nocciola e i ciuffi sfuggiti allo chignon lo divertivano. Un incrocio di sguardi indimenticabile.
Delicate note musicali giungevano dalla stanza adiacente, lo sconosciuto si presentò come Antoine e porse la mano a Margherette. "Deve farsi perdonare mi conceda almeno un ballo"
La giovane non poté dire di no e rimase allibita dalla proposta, prese con brivido la mano allungata di Antoine, calda e decisa e si lascio trascinare nella sala dedicata ai balli. Guarda caso l orchestra stava suonando un WALZER.
Margherette ed Antoine piroettavano a ritmo di musica da un lato all alltro della stanza senza staccarsi gli occhi di dosso. L ' uomo si vedeva essere un ballerino molto esperto e la ragazza non gli dava piu' della cinquantina. Si muovevano con passi esperti lungo i perimetri della sala, i visi così vicini le bocche così di fronte. "Se cade lo bacio" pensava Margherette, più ballava e più si sentiva finalmente libera e sicura.
Attraversò i viali centrali pervasa dal profumo delle aiuole di menta tipico della stagione.
La ragazza oltrepasso' Ponte Alessandro III guardando i placidi flutti della Senna sottostante fino ad approdare ad un vernissage a Place delphine. Marguerette si disse tra sé e sé che non c'era nulla di male ad entrare dentro. Oltrepasso' la soglia e fu subito catapultata tra la folla, di fronte a lei tavole di Van Gogh dalle pennellate decise e raffinate.
Alle sue spalle invece quadri di Kandinski dai soggetti astratti e colori sfavillanti. Non so come un cameriere le mise in mano un calice con dentro un liquido giallognolo aspro e frizzantino. Indietreggio' due passi dai van Gogh e per sua sfortuna andò a urtare un altro visitatore innondandolo di vino.
"Chiedo terribilmente scusa. Sono mortificata"disse Margherette," Fa nulla " rispose quell uomo stempiato dalla mascella quadrata e con i più bei occhi verdi che lei avesse mai visto. Iniziò a tamponare il vino sul completo dello sconosciuto, d'altro canto l' uomo la squadrava divertito, quel viso non troppo perfetto, gli occhi nocciola e i ciuffi sfuggiti allo chignon lo divertivano. Un incrocio di sguardi indimenticabile.
Delicate note musicali giungevano dalla stanza adiacente, lo sconosciuto si presentò come Antoine e porse la mano a Margherette. "Deve farsi perdonare mi conceda almeno un ballo"
La giovane non poté dire di no e rimase allibita dalla proposta, prese con brivido la mano allungata di Antoine, calda e decisa e si lascio trascinare nella sala dedicata ai balli. Guarda caso l orchestra stava suonando un WALZER.
Margherette ed Antoine piroettavano a ritmo di musica da un lato all alltro della stanza senza staccarsi gli occhi di dosso. L ' uomo si vedeva essere un ballerino molto esperto e la ragazza non gli dava piu' della cinquantina. Si muovevano con passi esperti lungo i perimetri della sala, i visi così vicini le bocche così di fronte. "Se cade lo bacio" pensava Margherette, più ballava e più si sentiva finalmente libera e sicura.
Racconto scritto il 04/06/2022 - 09:53
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