Aspettando l'amore
L'amore è una predisposizione dell'animo, non un terno al lotto o un regalo del destino.
Non lo si può aspettare come Vladimiro ed Estragone aspettano Godot.
Costoro si lamentano continuamente del freddo, della fame e del loro stato esistenziale; litigano e cadono in una situazione di non senso della vita.
Godot non arriverà mai, ovvio. È nell'ordine naturale delle cose.
Se lo si vuol incontrare, l'amore, dobbiamo attenderlo a petto nudo e a braccia aperte, non a pugni chiusi e con le mani in tasca. Quando arriverà, allora il suo abbraccio lo sentiremo forte, inequivocabile.
Con le mani in tasca, e i pugni chiusi, non c'è speranza alcuna di incontrare l'amore.
Come ci si può abbeverare all'acqua del ruscello se non apriamo i palmi delle nostre mani?
Chi potrà raccogliere quell'acqua per portarla alle nostre labbra?
Come potremo scalare una montagna se non muoveremo dei passi sul suo pendio?
E ancora, come si potrà abbracciare un amore se ci stringeremo nelle spalle. L'amore è una predisposizione dell'animo, non un regalo che ci è dovuto. L'indifferenza è una sorta di maleficio che lo scaccia, lo tiene lontano.
L'egoismo è un terreno arido per far sbocciare il seme dell'amore. Egoismo ed indifferenza
costituiscono una micidiale miscela contro il sentimento dell'amore.
Cercarlo, volerlo, sognarlo, aspettarlo con animo leggero: questa è la condizione necessaria per avere almeno la speranza di incontrarlo.
Se questa attitudine non la possediamo, le speranze saranno pressoché nulle.
Per aprire uno spiraglio in noi e far sì che il cuore perda la sua durezza, prerogativa questa che porta l'amore a cambiare strada, è sufficiente lasciare alla natura la possibilità di agire, senza ostacolare il corso del fiume. Lasciarsi andare all'evoluzione naturale delle cose può essere l'inizio di un atteggiamento positivo.
Abbattute le barriere costituite dall'indifferenza, il germoglio della bellezza farà nascere il fiore dell'amore, forse.
E la bellezza c'è in ogni momento, ed in ogni luogo, come l'aria. Di conseguenza anche l'amore.
Aspirare questa bellezza come fosse aria e sentirla in sé è la scintilla che darà origine al fuoco della passione e al calore della conoscenza dell'altro. In tutti i sensi, magari anche in quello biblico.
Non lo si può aspettare come Vladimiro ed Estragone aspettano Godot.
Costoro si lamentano continuamente del freddo, della fame e del loro stato esistenziale; litigano e cadono in una situazione di non senso della vita.
Godot non arriverà mai, ovvio. È nell'ordine naturale delle cose.
Se lo si vuol incontrare, l'amore, dobbiamo attenderlo a petto nudo e a braccia aperte, non a pugni chiusi e con le mani in tasca. Quando arriverà, allora il suo abbraccio lo sentiremo forte, inequivocabile.
Con le mani in tasca, e i pugni chiusi, non c'è speranza alcuna di incontrare l'amore.
Come ci si può abbeverare all'acqua del ruscello se non apriamo i palmi delle nostre mani?
Chi potrà raccogliere quell'acqua per portarla alle nostre labbra?
Come potremo scalare una montagna se non muoveremo dei passi sul suo pendio?
E ancora, come si potrà abbracciare un amore se ci stringeremo nelle spalle. L'amore è una predisposizione dell'animo, non un regalo che ci è dovuto. L'indifferenza è una sorta di maleficio che lo scaccia, lo tiene lontano.
L'egoismo è un terreno arido per far sbocciare il seme dell'amore. Egoismo ed indifferenza
costituiscono una micidiale miscela contro il sentimento dell'amore.
Cercarlo, volerlo, sognarlo, aspettarlo con animo leggero: questa è la condizione necessaria per avere almeno la speranza di incontrarlo.
Se questa attitudine non la possediamo, le speranze saranno pressoché nulle.
Per aprire uno spiraglio in noi e far sì che il cuore perda la sua durezza, prerogativa questa che porta l'amore a cambiare strada, è sufficiente lasciare alla natura la possibilità di agire, senza ostacolare il corso del fiume. Lasciarsi andare all'evoluzione naturale delle cose può essere l'inizio di un atteggiamento positivo.
Abbattute le barriere costituite dall'indifferenza, il germoglio della bellezza farà nascere il fiore dell'amore, forse.
E la bellezza c'è in ogni momento, ed in ogni luogo, come l'aria. Di conseguenza anche l'amore.
Aspirare questa bellezza come fosse aria e sentirla in sé è la scintilla che darà origine al fuoco della passione e al calore della conoscenza dell'altro. In tutti i sensi, magari anche in quello biblico.
Racconto scritto il 23/08/2024 - 13:22
Da Mino Colosio
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Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Ciao MINO....L'amore potrebbe essere un sogno che ti fa volare anche se non atterrerà mai.
mirella narducci 25/08/2024 - 10:09
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Ottimo racconto su come avvicinarsi all'amore. Forse più che un racconto pare una spiegazione di come mettersi in condizioni di.. e dopo di che, tutto si evolve naturalmente!
Complimenti.
Complimenti.
Maria Luisa Bandiera 24/08/2024 - 14:37
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Ringrazio per i bei commenti e vorrei spiegare come è nato questo pensiero sul'amore. Molti anni fa, su uno dei primi siti itliani di scrittura, una ragazza aveva pubblicato una " Lettera al mondo " nella quale spiegava la sua diffidenza nei confronti dell'amore. Dopo questa mia risposta mi ringraziò e mi disse che questo brano lo considerava una specie di Mantra da leggere ogni mattina prima di affrontare la giornata.
Mino Colosio 24/08/2024 - 12:47
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Sempre piacevole leggere qualcosa di bello, sempre un piacere leggerti
Mirko D. Mastro 24/08/2024 - 06:52
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Concordo con ciò che scrivi, in toto.
Camminare a cuore aperto...sempre.
Camminare a cuore aperto...sempre.
Anna Cenni 23/08/2024 - 19:51
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Una riflessione da condividere anche in questa epoca, dove i cuori sembrano meno predisposti ad aprirsi al sentimento, quello vero. Di ottima fattura, complimenti, ciao
Francesco Scolaro 23/08/2024 - 19:45
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