Vlastimil Košvanec il mago pittore
Era di Praga, era un mago pittore
e dipingeva a tutte le ore
per far felici nonni e bambini
voleva bene a grandi e piccini.
La sua magia era in tutto il colore
che lui usava per far nascere amore
voleva vedere tutti quanti felici
e metteva ai suoi quadri delle cornici
che avevano dentro una loro magia
perché racchiudevano la poesia
che sulla tela veniva dipinta
e dava una forza da nessuno mai vinta.
Quando vedeva il mondo un po' triste
nei suoi quadri metteva cose mai viste
che agli occhi di quelli che la tela guardava
avevan l'intensa luce di lava.
E quella luce indicava il cammino
della gioia di vivere, quello il destino
che lui voleva per il bene di tutti
ragazzi e ragazze, sia belli che brutti.
Era la sua una magia senza pari
che dedicava a tutti i suoi cari
e dal dipinto, che faceva parlare
uscivan parole, le più belle e più rare
che infondevano una gran gioia
facevan scordare anche la noia
perché in quelle soavi parole
c'era il profumo perfin delle viole.
Il mago pittore mai si fermava
nel cuore una gioia immensa provava
perché poteva regalare alle genti
quelli che sono i più bei sentimenti.
A chi lo ammirava con pessimo umore
lui metteva le note dentro il colore
nell'aria si udivano dolci quei suoni
ed anche i cattivi diventavano buoni.
Era di Praga, era un mago pittore
insuperato nel suo valore
con il pennello nelle sue mani
diventavan giganti perfino i nani
chi era triste sorrideva beato
e ringraziava tutto il creato
chi era arrabbiato per la vita assai dura
guardando i suoi quadri non aveva paura
ed affrontava con grande coraggio
pronto per fare un nuovo bel viaggio
che lo portava lassù in paradiso
nel volto ridente splendeva un sorriso
e alla sua casa tornava contento
questa magia era un portento
perché dava a tutti la felicità
che la ricchezza mai ti darà.
In quella città nella quale era nato
tutti un suo quadro avevan comprato
sicché quella fama d'essere un mago
lo rese potente ancor più di un drago
e fu così che tutti i maghi del mondo
si riunirono in un gran girotondo
il mago di Praga volevan scacciare
dai monti, dai prati e perfino dal mare
perché invidiavano così tanta bravura
e della sua fama avevan paura
loro eran tanti, cattivi e potenti
e non avevano quei sentimenti
che il mago Boemo diffonder voleva
usando l'amore come fosse una leva
che un grande poeta ch'era italiano
gli aveva insegnato e nella sua mano
aveva riposto della gioia di vivere
le basi giuste per ben dipingere
l'uomo e la donna ma pure i bambini
felici di vivere in colorati giardini
per dare a loro una buona esistenza
della quale nessuno dovrebbe esser senza.
Questo a quei maghi del sommo potere
bruciava nel cuore come un cratere
e tutti insieme da gran farabutti
i quadri del mago volevan distrutti
per fare in modo che nessun ricordasse
quanto quel mago in fondo li amasse.
In tutta fretta lo processarono
e in una prigione lo incatenarono
così da quel giorno che fu un brutto dì
il mago di Praga dal mondo sparì.
Passarono gli anni, ne passarono molti
il mago scomparve dai cuori e dai volti
per tutti era morto e dimenticato
come se le magie non avesse lasciato.
Ma un giorno un uomo di queste parti
girando a Parigi alla ricerca di arti
vecchie o novelle vide un dipinto
dentro un negozio ed ebbe un istinto
quello era un quadro di grande magia
lui lo comprò e lo portò via
poi dedicò per tanti anni la vita
a studiar la magia di quelle dita
che il mago di Praga metteva su tela
per far volare l'amore con quella vela
ch'era il suo modo per fare contenti
tutti, anche i poveri, pure i perdenti.
Così per il merito di un bravo bresciano
il mago di Praga non visse invano
e ritorna così in questi anni moderni
a fare magie nei nostri governi
che hanno capito come quel grande pittore
sia degno di fama meritando l'onore
di essere un mago ormai immortale
che ha separato il bene dal male.
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E non da meno, “motivo” per ampliare la nostra cultura.
Ti ringrazio per avermi attribuito uno “stile poetico”.
Un saluto