Lei, 54 anni, che lo ama da sempre, guarda lui, 58 anni, che la ama da sempre, e nota qualcosa: uno sguardo diverso, come perso, svagato. "Tutto bene?", gli chiede. "Sì, ma.. dove sono?" risponde lui. A lei cade di mano il piatto che stava sorreggendo, e lo rompe in mille pezzi; ma percepsice che a rompersi non è stato solo il piatto, bensì qualcosa di decisamente più importante.
Per qualche giorno pare tutto normale, lei spera che la sua fosse solo stanchezza, una cosa momentanea insomma, può capitare, si dice. Ma poi il fatto accade. Una notte si sveglia, non lo vede accanto a sé, allora si alza, lo cerca e lo trova in salotto... intento a tinteggiare una parete. "Che fai a quest'ora?? Sono le 4 e ti metti a tinteggiare?!". "Mi dici sempre che non faccio mai nulla, e allora..." risponde lui. Lei sente le lacrime sopraggiungere, lo prende dolcemente e lo porta a letto.
Col passare del tempo, gli episodi si fanno più frequenti, lui comincia anche a perdersi per strada, a dire cose strane, a fare cose anomale. E allora esami, indagini e alla fine la temuta verità: demenza senile; suona come una condanna, una condanna sia al passato, per lui confuso e spezzettato, sia al futuro, drammatico e incerto.
"Mi sento invisibile - le dice lui una sera - la mia testa è vuota, strana..".
"Amore mio, io ti amerò sempre, lo sai? - dice lei - Tutto ciò non può cambiare questa cosa; e tu, cosa senti? Cosa provi?".
"Io... io non so... a volte mi sembra di amarti, ho delle immagini di noi, ti vedo, è strano.."
"Quelli sono i ricordi che hai ancora e ringrazio Dio che tu li abbia; noi ci siamo amati così tanto l'un l'altro... Siamo sempre stati indivisibili". Si addormentano. E sognano che sia stato tutto un incubo.
Ma il tempo porta con sé peggioramenti e il loro essere indivisibili si riduce sempre più a un puro fatto fisico; lui c'è, è lì, ma è altrove, viaggia in dimensioni a lei sconosciute. Ormai lei si sente più una badante che una moglie, e piange ogni giorno perché sa che non riavrà mai indietro suo marito, e nemmeno il suo amore. Con la forza dei ricordi dovrà combattere fino all'ultimo resistendo all'involontaria crudeltà dello sguardo di lui che la osserva in un modo indescrivibile, senza sentimento, senza nulla, mentre un tempo la mangiava con gli occhi, la desiderava sempre, la ammirava, si beava della sua esistenza, senza la quale si sarebbe sentito perso, mentre ora è la sua stessa esistenza di cui ha perso la percezione.
Passano gli anni, lui è ormai ufficialmente in un mondo parallelo, senza possibilità di appello, senza speranza di tornare nel mondo di prima. Ma una sera, guardandola mentre si sveste per mettere il pigiama, qualcosa si smuove in lui, il suo cuore comincia a battere forte; "Lei signora mi piace proprio , e credo che staremmo molto bene insieme, che ne pensa?".
Per qualche giorno pare tutto normale, lei spera che la sua fosse solo stanchezza, una cosa momentanea insomma, può capitare, si dice. Ma poi il fatto accade. Una notte si sveglia, non lo vede accanto a sé, allora si alza, lo cerca e lo trova in salotto... intento a tinteggiare una parete. "Che fai a quest'ora?? Sono le 4 e ti metti a tinteggiare?!". "Mi dici sempre che non faccio mai nulla, e allora..." risponde lui. Lei sente le lacrime sopraggiungere, lo prende dolcemente e lo porta a letto.
Col passare del tempo, gli episodi si fanno più frequenti, lui comincia anche a perdersi per strada, a dire cose strane, a fare cose anomale. E allora esami, indagini e alla fine la temuta verità: demenza senile; suona come una condanna, una condanna sia al passato, per lui confuso e spezzettato, sia al futuro, drammatico e incerto.
"Mi sento invisibile - le dice lui una sera - la mia testa è vuota, strana..".
"Amore mio, io ti amerò sempre, lo sai? - dice lei - Tutto ciò non può cambiare questa cosa; e tu, cosa senti? Cosa provi?".
"Io... io non so... a volte mi sembra di amarti, ho delle immagini di noi, ti vedo, è strano.."
"Quelli sono i ricordi che hai ancora e ringrazio Dio che tu li abbia; noi ci siamo amati così tanto l'un l'altro... Siamo sempre stati indivisibili". Si addormentano. E sognano che sia stato tutto un incubo.
Ma il tempo porta con sé peggioramenti e il loro essere indivisibili si riduce sempre più a un puro fatto fisico; lui c'è, è lì, ma è altrove, viaggia in dimensioni a lei sconosciute. Ormai lei si sente più una badante che una moglie, e piange ogni giorno perché sa che non riavrà mai indietro suo marito, e nemmeno il suo amore. Con la forza dei ricordi dovrà combattere fino all'ultimo resistendo all'involontaria crudeltà dello sguardo di lui che la osserva in un modo indescrivibile, senza sentimento, senza nulla, mentre un tempo la mangiava con gli occhi, la desiderava sempre, la ammirava, si beava della sua esistenza, senza la quale si sarebbe sentito perso, mentre ora è la sua stessa esistenza di cui ha perso la percezione.
Passano gli anni, lui è ormai ufficialmente in un mondo parallelo, senza possibilità di appello, senza speranza di tornare nel mondo di prima. Ma una sera, guardandola mentre si sveste per mettere il pigiama, qualcosa si smuove in lui, il suo cuore comincia a battere forte; "Lei signora mi piace proprio , e credo che staremmo molto bene insieme, che ne pensa?".
Racconto scritto il 24/10/2014 - 12:35
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Commenti
Con estrema delicatezza, hai descritto questa brutta malattia, l'Alzheimer...anche mia nonna ne soffriva, e leggere questo tuo breve racconto mi ha commosso! Buon fine settimana Gilles,
Chiara B. 24/10/2014 - 17:52
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Caro Gilles, questo che Tu racconti, io lo vivo qui, nel mio Centro per Anziani, tutti i giorni. Da tempo, più che semplici Anziani, ci sono sempre più invalidi, ed invalidi gravi, dato che gli ospedali dimettono, oramai, molto prima di un tempo, e non poche famiglie non si sentono in grado di assistere simili infermi. In questo mio Centro, c'è molto amore e, da qualche tempo, sono più di una le coppie, in cui uno dei due soffre proprio di quella demenza di cui parli TU. Ti assicuro che lo SPETTACOLO d'AMORE, la TESTIMONIANZA di DEDIZIONE anche quando non c'è più la gioia grande di un tempo, è veramente MERAVIGLIOSO! Altro che amore carnale! Quello è facile! Questa è tenerezza dolorosissima, eroica, ma davvero BELLISSIMA. Grazie per il tuo prezioso racconto. Buona serata. Vera
Vera Lezzi 24/10/2014 - 17:18
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