Muovo la bocca ma non parlo Sono stato privato Della protesta Ma mi aggrego Non uso la testa Non esco fuori dal gruppo
Ho paura.
Mi catturano E non fanno differenze Siamo uguali per voi umani Ma noi abbiamo le pinne Non le mani Siamo in molti Tutti diversi Voliamo Nelle maree, nelle onde Nell'immenso oceano Liberi da tutti Volteggiamo Nei fastosi archi Creati dalle correnti Che ci trasportano
....nelle vostre trappole meschine
Incapaci di pensare Di sentire pericoli Veniamo sulla spaventosa terra Ove l'aria ci è ostile Come chi ci vive E non facciamo che provare Forte dolore
Dal pescatore Che ci prende per sostentamento Dal dozzinale cristiano Che il venerdì sceglie noi Come pasto E non altre carni Inspiegabile! E quando quella fatidica Spina Scende male Per voi è finita! Ci maledite E che dite? "Non lo avessi mai pescato!" Eh no! Ma.... "Pesce, che tu sia dannato!"
Secondo me l'ultima strofa non è all'altezza delle precedenti, ma è stata una piacevole lettura. Saluti, Fabricio
Fabricio Guerrini 03/03/2015 - 14:31
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Anche i pesci, come tutti gli altri animali, soffrono la crudeltà dell'uomo, che essa sia per sfamarci o per semplice "vanità" (parlo delle pellicce). Mi hai davvero colpito con questa poesia, non ci avevo mai pensato, molto riflessiva! Buona giornata,
Chiara B. 03/03/2015 - 11:04
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In molti si soffermano, giustamente, sul dolore degli animali terrestri.Dei pesci non parla mai nessuno. Anzi direi che il soggetto della tua poesia è il soggetto ultimo per antonomasia,quello sul quale si può infierire.Tuttavia il pesce èun simbolo presentissimo nella simbologia cristiana,e se ne parla moltissimo nei Vangeli come cibo per le folle.Dunque al silenzioso pesce Iddio ha assegnato la capacità di beneficare l'Uomo, e non è poco.
mariateresa morry 03/03/2015 - 10:36
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Ti capisco, sai? Anche a me l'uccidere per mangiare fa molta impressione...Ma forse il significato è che ogni essere deve anche darsi agli altri, in modi vari...Penso che dovremmo almeno limitare sempre la sofferenza al minimo indispensabile e usando i migliori modi possibili...quelli meno dolorosi...Sempre. Con tutti: uomini, donne, animali...e cose...ambiente! Vera
Vera Lezzi 03/03/2015 - 00:26
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