Rosa antico che antico non è,
sopra i muri di questa città,
sopra l'afa di giugno,
sopra le dispense di filologia,
sopra le allegorie e
le corrispondenze.
Studio e penso alla tua schiena,
Alla tua felpa verde con il cappuccio,
Ai nostri incontri casuali che non sono serviti
a nulla.
Avrei voluto dirti che già ti conoscevo.
Invece ti ho guardato dritto negli occhi.
I tuoi spaventosi occhi
di cui non avevo capito niente,
nemmeno il colore.
Ho abbassato lo sguardo e
sono andata via.
Lontana anni luce
eppure nella stessa città.
sopra i muri di questa città,
sopra l'afa di giugno,
sopra le dispense di filologia,
sopra le allegorie e
le corrispondenze.
Studio e penso alla tua schiena,
Alla tua felpa verde con il cappuccio,
Ai nostri incontri casuali che non sono serviti
a nulla.
Avrei voluto dirti che già ti conoscevo.
Invece ti ho guardato dritto negli occhi.
I tuoi spaventosi occhi
di cui non avevo capito niente,
nemmeno il colore.
Ho abbassato lo sguardo e
sono andata via.
Lontana anni luce
eppure nella stessa città.
Opera scritta il 05/07/2017 - 21:03
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Commenti
Andarsene via anni luce è una bella metafora per indicare che si è ancora nel posto di sempre ma che ci si è liberati per sempre di una scomoda presenza. Giulio Soro
Giulio Soro 06/07/2017 - 18:34
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ben venuta Cassandra in questa pagina di amici quasi una famiglia, spero ti trovi bene tra noi, relaziona con altri proprio come si fa tra amici. bella poesia, buona giornata
GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 06/07/2017 - 12:22
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CASSANDRE...molto bella questa poesia. Ti sei lasciata sfuggire il perche e il senso di un amore che forse poteva essere quello ideale....
mirella narducci 06/07/2017 - 09:37
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