tace il canto,
tace la preghiera.
Una bocca che ne sa molto poco e
ride delle parole
illudendo il tempo.
La mia bocca,
prigioniera del labirinto
di una mente diversa,
ha la lingua annodata che
pronuncia il nulla,
pronuncia il silenzio che
alza il vento caldo;
solo gli stessi
folli possono udirla.
Ho una mente con gli occhi e
le gambe che
Cammina oltre le onde del mare,
con il cuore tascabile
dipinto dal sole e
l'animo bianco- burrasca di neve.
E i miei pensieri?
Mi Costringono con la luna vegliare e
le mie idee geniali
non si svegliano mai
quando decidono di dormire.
Le visioni, invece?
Un giorno se ne vanno ed
un altro vengono,
anche esse,
non si dominano con la mia voce rauca.
La mia bocca,
le mie parole,
la mia mente.
Qualche volta
aspetto così a lungo,
le parole.
Qualche volta
non si sposta
di un verso,
questa bocca.
Sfortunatamente o
per fortuna,
chissà,
la mia mente
non conosce le mappe
della maturità dei tempi
giusti
di una parola e
si rende conto che
è l'ora di parlare
sempre al tramonto
di un giorno nuovo.
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