ULTIMO SALUTO
M’appresso visitar solingo,
chi
luce non vedrà più mai,
vago angosciato,
affondo pensieroso il passo fiacco
nelle strette vie
tra poggioli lisi da perenne piogge
e scolorito sole.
chi
luce non vedrà più mai,
vago angosciato,
affondo pensieroso il passo fiacco
nelle strette vie
tra poggioli lisi da perenne piogge
e scolorito sole.
Svolazzano arcobaleni
di lenzuola profumate,
addietro mi conduce 
nei giochi dell’infanzia
allegra e felice.
Vissuto è il lasso, 
salutar di pianto l’estinto 
dal volto cereo.
Il viaggio termina
al buio della fredda 
e nuda terra…
un saluto pregnante
di preghiere,  
madri ammutolite,e 
vedove consolate dal dolore.
Opera scritta il 22/06/2021 - 22:00Letta n.708 volte.
                        			
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