Papa Francesco
con le scarpe consumate dalla polvere del mondo,
senza troni d’oro né corone pesanti,
solo il peso leggero della fede.
Figlio di Dio, fratello di ogni uomo,
hai piegato la testa al dolore degli ultimi,
hai sorriso quando il mondo aveva paura,
hai perdonato quando il mondo cercava pietre.
Ora che il tempo disegna ombre più lunghe,
ci scopriamo a volerti conoscere davvero,
a inseguire le tracce dei tuoi passi lenti,
a domandarci chi fossi dietro il bianco vestito.
Non eri un santo scolpito nel marmo,
eri carne che trema, cuore che ama,
eri la voce rotta della misericordia,
eri la mano che, cadendo, sapeva rialzarsi.
E in questa tua umanità piena e fragile,
ci hai insegnato che il cielo inizia sulla terra,
che il Signore ha il volto dei poveri,
e che il perdono è il più grande dei miracoli.
Grazie, Papa Francesco,
per averci ricordato
che la santità è una strada polverosa,
e che anche un uomo semplice
può portare il Vangelo sulle spalle del mondo.

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