Vita agra quella di “Sciuse” nel dopoguerra; alla morte della sorella ne aveva sposato il marito ed era andata “all’America.”
L’ho conosciuta quando tornava ogni estate in Italia, negli anni settanta, spocchiosa e acidula, col suo intercalare di parole italianizzate in stile “broccolino”, e con quell’odiosa abitudine di dire “Noi all’America…” dando le sue lezioni di vita in stile yankee.
So che prima di partire per sposare il nuovo mondo, nel ’44 aveva salvato mio zio da un rastrellamento in paese, grazie ai suoi “buoni uffici” con la Wehrmacht.
Certo, si era fatta una cattiva reputazione durante l’occupazione tedesca, ma quanti possono dire di aver salvato la vita a qualcuno?
Racconto scritto il 15/11/2022 - 14:52
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Commenti
Grazie dei commenti. E' un racconto in 110 parole diviso in tre parti che è quasi possibile leggere anche cambiandone l'ordine.
Cambiando l'ordine il risultato cambia?
Cambiando l'ordine il risultato cambia?
Glauco Ballantini 16/11/2022 - 09:02
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Vera la tua chiusa, molti la troverebbero discutibile solo fin quando, non si trovassero a un passo dalla morte.
Anna Cenni 15/11/2022 - 21:11
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Sempre belli i tuoi micro racconti.
Storie vere, vissute, coinvolgenti…
Un saluto
Storie vere, vissute, coinvolgenti…
Un saluto
Loris Marcato 15/11/2022 - 21:02
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