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Pantaloni a zuava

Nell’officina di ciclomotori
facevo il garzone a tutte le ore
dalla paghetta settimanale
stornavo le spese di casa.


Mi piacevano le scommesse
ma non credevo alla fortuna
e mi compravo le figurine
a cinque lire cadauna.


La morte mi faceva paura
le guerre, non ne parliamo
credevo che i delinquenti
stessero tutti nelle patrie galere.


Il mio eroe era Ulisse
il ciclope lo odiavo
al cinema tifavo per Davide
mi ossessionava l’inferno di Dante.


Don Abbondio mi sembrava vigliacco
ammiravo il coraggio di Enea
in quanto a regole e comportamenti
al galateo mi sono ispirato.


Era di moda e si indossava
calzettoni e pantaloni a zuava



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Poesia scritta il 24/07/2024 - 09:53
Da Francesco Scolaro
Letta n.393 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Complimenti per la tua bellissima poesia. È davvero affascinante.

MARIA ANGELA CAROSIA 24/07/2024 - 19:52

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Complimenti.

Maria Luisa Bandiera 24/07/2024 - 14:15

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Ammirato. Un caro saluto.

Francesco Rossi 24/07/2024 - 11:02

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