Evanescenti stagioni
frutti caduti da un Tempo
avaro d'arpeggi.
Caducità del giorno
nel solenne incontro
con apolidi mari
trascina con sè
diafane radici,
vorticando appena
sui porti dell'Assenza.
E' melodia
Amico mio.
A noi la burrasca
che ora torreggia impavida
dalle vette del ricordo.
E'il mestiere della vela
Amico mio.
A noi il lamento
di un vento indecente.
Saldo il timone,
impugna il sole che sorge
lasciati cullare ora
dal volo di queste carezze.
frutti caduti da un Tempo
avaro d'arpeggi.
Caducità del giorno
nel solenne incontro
con apolidi mari
trascina con sè
diafane radici,
vorticando appena
sui porti dell'Assenza.
E' melodia
Amico mio.
A noi la burrasca
che ora torreggia impavida
dalle vette del ricordo.
E'il mestiere della vela
Amico mio.
A noi il lamento
di un vento indecente.
Saldo il timone,
impugna il sole che sorge
lasciati cullare ora
dal volo di queste carezze.
Poesia scritta il 18/11/2014 - 07:40Letta n.1226 volte.
                        			
	        Voto:  |  su 6 votanti  | 
	
Commenti
Grato per le vostre splendide parole...grazie Genoveffa, grazie Giancarlo  

michele gentile  
 21/11/2014 - 08:44 --------------------------------------
ECCELLENTE poetar,versi profondi,piaciuti,complimenti MICHELE 
  
  
  
  
  
  
  
  
genoveffa 2 frau  
 18/11/2014 - 15:29 --------------------------------------
Evanescenza, caducità, assenza,
dal vuoto che queste figure richiamano
alla profondità dei tuoi versi che son colmi di poetica visione!
Bravissimo!
Ti auguro una buona giornata
Giancarlo
  
  
  
  
dal vuoto che queste figure richiamano
alla profondità dei tuoi versi che son colmi di poetica visione!
Bravissimo!
Ti auguro una buona giornata
Giancarlo
  
  
  
  
giancarlo gravili  
 18/11/2014 - 11:37 --------------------------------------
  
            
            Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.
                        


