Evanescenti stagioni
frutti caduti da un Tempo
avaro d'arpeggi.
Caducità del giorno
nel solenne incontro
con apolidi mari
trascina con sè
diafane radici,
vorticando appena
sui porti dell'Assenza.
E' melodia
Amico mio.
A noi la burrasca
che ora torreggia impavida
dalle vette del ricordo.
E'il mestiere della vela
Amico mio.
A noi il lamento
di un vento indecente.
Saldo il timone,
impugna il sole che sorge
lasciati cullare ora
dal volo di queste carezze.
frutti caduti da un Tempo
avaro d'arpeggi.
Caducità del giorno
nel solenne incontro
con apolidi mari
trascina con sè
diafane radici,
vorticando appena
sui porti dell'Assenza.
E' melodia
Amico mio.
A noi la burrasca
che ora torreggia impavida
dalle vette del ricordo.
E'il mestiere della vela
Amico mio.
A noi il lamento
di un vento indecente.
Saldo il timone,
impugna il sole che sorge
lasciati cullare ora
dal volo di queste carezze.
Poesia scritta il 18/11/2014 - 07:40
Letta n.1058 volte.
Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Grato per le vostre splendide parole...grazie Genoveffa, grazie Giancarlo
michele gentile 21/11/2014 - 08:44
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ECCELLENTE poetar,versi profondi,piaciuti,complimenti MICHELE
genoveffa 2 frau 18/11/2014 - 15:29
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Evanescenza, caducità, assenza,
dal vuoto che queste figure richiamano
alla profondità dei tuoi versi che son colmi di poetica visione!
Bravissimo!
Ti auguro una buona giornata
Giancarlo
dal vuoto che queste figure richiamano
alla profondità dei tuoi versi che son colmi di poetica visione!
Bravissimo!
Ti auguro una buona giornata
Giancarlo
giancarlo gravili 18/11/2014 - 11:37
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